Negli ultimi anni è stato segnalata in tutto il mondo, una resistenza agli antibiotici nel cane, dovuto ad un aumento del numero di batteri resistenti, legato all’uso sbagliato di antibiotici.
Gli animali sono un potenziale serbatoio di ceppi che contengono batteri resistenti agli antibiotici. L’uso non appropriato di antibiotici negli animali domestici e negli animali da produzione sta generando un problema mondiale di salute pubblica, causata da questa resistenza agli antibiotici nel cane ma in questo caso negli animali in generale.
Cosa sono gli antibiotici e quando sono utilizzati
Gli antibiotici sono sostanze, naturali o sintetiche, che hanno lo scopo di rallentare la crescita di un batterio o di eliminarlo definitivamente. Vengono usati nel trattamento delle malattie infettive nell’uomo e negli animali. Gli antibiotici, vengono somministrati per diversi scopi:
- Curativo: l’uso di un antibiotico su un animale che soffre di una malattia batterica.
- Prevenzione di massa: il trattamento del resto del gruppo dell’animale infetto dalla malattia batterica, quando questi animali sono a loro volta a rischio di infezione.
- Profilassi (= preventivo): la somministrazione di antibiotici prima che gli animali siano infetti o a rischio di infezione; trattamento strutturato per un gruppo di animali.
La legge che rispetta la pratica della medicina veterinaria, stabilisce che solo il medico veterinario può stabilire una diagnosi, iniziare un trattamento e prescrivere questi farmaci al cane. In quanto hanno la giusta formazione e dispongono delle conoscenze adeguate per raggiungere l’obiettivo nel modo giusto, evitando un uso sbagliato degli antibiotici.
La resistenza agli antibiotici nel cane è un fenomeno naturale
L’uomo e il cane condividono lo stesso ecosistema e quindi lo stesso spazio essendo molto a contatto con l’uomo. Questo significa che batteri che fanno resistenza agli antibiotici nel cane possono circolare tra diverse specie sia umana che animale.
Ciò significa che i batteri possono passare dall’animale all’uomo e viceversa, tramite il contatto diretto e indiretto (cibo, acqua, ambiente). Questo vale per i batteri commensali, che sono spesso considerati serbatoi di resistenza a causa della loro presenza diffusa, ma anche per i batteri patogeni e zoonotici.
I batteri presenti nell’ambiente di altri organismi (batteri o funghi) che producono sostanze antimicrobiche, possono sopravvivere solo se hanno un meccanismo di difesa contro queste sostanze.
Questi batteri diventano quindi resistenti e possono sopravvivere e moltiplicarsi nonostante la presenza di antibiotici. Fra i batteri più frequenti che fanno resistenza agli antibiotici nel cane, riconosciamo lo Staphylococcus aureus , resistente alla meticillina e le infezioni batteriche L-Form anche esse resistenti agli antibiotici.
Resistenza agli antibiotici nel cane: meticillina o MRSA
Lo Staphylococcus aureus, chiamato anche Staph aureus o S. aureus, è un tipo specifico di batteri. È il batterio più riscontrato ma generalmente non causa malattie a meno che il cane non si ammali o si ferisca, in quel caso i batteri possono diventare opportunistici e causare un’infezione.
Anche se l’animale non è di norma colonizzato con Staph aureus, se viene a contatto con una persona che è colonizzata da questi batteri ed ha un’infezione attiva, il cane può essere infettato o colonizzato.
Questi batteri del ceppo dei Staphylococcus aureus sono resistenti agli antibiotici standard, indicati come Staph aureus resistente alla meticillina o MRSA. La diagnosi viene solitamente effettuata attraverso una coltura batterica.
I campioni per coltura possono essere raccolti tamponando il naso o la regione anale di cane di cui si abbia il sospetto. L’azione più giusta da fare è mantenere le ferite pulite e bendate e seguire le indicazioni fornite dal veterinario.
Gli antibiotici vengono normalmente scelti in base a test, determinando in questo modo quali farmaci sono più efficaci ad uccidere i batteri. Il trattamento deve terminare quando tutti gli antibiotici prescritti per il tuo cane saranno terminati, come da prescrizione, anche se i suoi sintomi sembrano essere migliorati.
Per prevenire la diffusione di infezioni da MRSA nel tuo animale domestico, l’igiene delle mani è fondamentale. Se tu o un tuo familiare siete affetti da un’infezione da MRSA o siete colonizzati, lavatevi accuratamente le mani e usando acqua calda e sapone.
Inoltre, evita di baciare il cane o viceversa permettere al tuo cane di baciarti e soprattutto non permettere al cane di venire a contatto con qualsiasi parte del tuo corpo dove ci possa essere una ferita.
Infezioni batteriche L-Form resistenti agli antibiotici nel cane
I batteri a forma di L sono variazioni difettose delle normali cellule batteriche, che possono essere quasi tutti i tipi di batteri. I batteri a forma di L sono organismi difficili da isolare e identificare.
Infatti la diagnosi avviene escludendo ciascuna delle cause più comuni fino a quando individuato il disturbo non viene riscontrato e risolto. Solo una volta individuato può essere trattato nel modo più adeguato.
Ecco perché il veterinario farà una diagnosi mettendo tutti i segnali e i sintomi insieme, e procedendo con tutte le analisi al sangue del cane, per giungere finalmente ad una conclusione giusta. Il medico raccoglierà anche parte del liquido da eventuali perdite dovute alle lesioni, in ultimo analizza anche il liquido articolare.
La penetrazione da parte di questi batteri avviene tramite: morsi, graffi o traumi che permettono di entrare nella pelle e nel tessuto sottocutaneo. La formazione di ceppi è anche incoraggiata dal trattamento antibiotico e dalla resistenza dei batteri.
Un modo per evitare tutto ciò è cercare di pulire la ferita. Il veterinario per trattare i sintomi e la malattia, prescriverà gli antibiotici adatti a combattere questi organismi resistenti e difficili da sconfiggere.
Raffaella Lauretta
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