L’ostruzione della cistifellea nel cane è comune tra i cani di mezza età e quelli più anziani. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
L’ostruzione nella cistifellea nel cane avviene quando si forma una massa biliare densa e mucoide all’interno della cistifellea, compromettendo la sua capacità di funzionare.
Questa condizione si verifica nella maggior parte delle volte nei cani anziani ed in particolare in alcune razze come, il pastore delle Shetland, il cocker spaniel e lo schnauzer nano.
Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento dell’ostruzione nella cistifellea nel cane.
Le cause dell’ostruzione della cistifellea nel cane possono essere diverse.
La causa principale dell’ostruzione della cistifellea nel cane è una massa biliare densa e mucoide chiamata mucocele, che viene determinata da:
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I segnali che l’organismo lascia travedere nel caso di ostruzione nella cistifellea nel cane sono molteplici.
Ecco i principali sintomi che si contraddistinguono in caso di ostruzione nella cistifellea nel cane:
Questi i segnali che si possono percepire osservando il nostro amico a quattro zampe, tuttavia occorre tener presente che la patologia può essere anche asintomatica, ovvero priva di sintomi.
A causa di questa mancanza di segnali, è molto probabile che si riesca a diagnosticare la patologia con molto ritardo.
L’ostruzione nella cistifellea nel cane generata dal mucocele della colecisti causerebbe un funzionamento anomalo (dismotilità) della colecisti.
Alcuni dei possibili fattori responsabili del blocco biliare (stasi) sono la neoplasia (crescita del tumore), la pancreatite (infiammazione del pancreas) e i coleliti (calcoli biliari), tra le altre cause osservate.
Il veterinario per poter effettuare una diagnosi effettuerà le analisi del sangue del cane e studi di imaging. Le osservazioni comuni sono:
Per il trattamento, a prescindere dalla gravità, è prevista una terapia di idratazione per correggere gli squilibri di liquidi ed elettroliti.
In generale l’animale viene sottoposto ad agenti antinfiammatori e protettivi del fegato come l’acido ursodesossicolico e la S-adenosilmetionina (SAM-e). Naturalmente dopo attenta valutazione del medico.
Successivamente al trattamento il cane, dovrà essere ciclicamente monitorato con i controlli ematologici e di imaging.
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Ettore D’Andrea
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