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Salute dei Cani

La Malattia di Aujeszky nel cane: causa, sintomi e cura

La malattia di Aujeszky nel cane o Morbo di Aujeszky noto anche come Pseudorabbia. Vediamo quali la causa, i sintomi e la cura.

(Foto AdobeStock)

La malattia di Aujeszky nel cane è una patologia tipica dei suidi, quindi maiali e cinghiali ma che non esclude in ogni caso altri animali domestici, tra cui il cane.

Questa malattia anche chiamata con il nome di pseudorabbia, si va comunque a distinguere dalla temutissima rabbia stessa. Tale distinzione può avvenire grazie ad alcuni dettagli che rendono le patologie diverse tra loro.

Ad esempio nella malattia di Aujeszky o Morbo di Aujeszky che dir si voglia, non compare l’aggressività tipica della rabbia e il decorso della malattia dura solo poche ore a differenza della rabbia.

Scopriremo poi nei prossimi paragrafi quali gli altri sintomi che compaiono durante questa patologia.

Cause della malattia di Aujeszky nel cane

(Foto AdobeStock)

La malattia di Aujeszky è una malattia virale mortale, causata da un herpesvirus che si trova più comunemente nei maiali e nei cinghiali.

È caratterizzata dall’attacco acuto del sistema nervoso centrale, che ha conseguenze fatali. La massima fonte selvatica della malattia è il cinghiale, la trasmissione avviene attraverso la carne o la vicinanza con un soggetto infetto.

Può essere contratta però, anche da altri soggetti come ratti infetti o carne di suino contaminata. Quando ad esempio il cane ingerisce carne cruda di un maiale o di un cinghiale infestato dall’herpesvirus (un virus altamente contagioso).

I soggetti più esposti al contagio sono i cani che partecipano alle battute di caccia del cinghiale e quelli che vivono nelle zone rurali nei pressi degli allevamenti.

Ad oggi sfortunatamente non ci sono prove che la malattia possa trasmettersi da un cane all’altro. anche per quanto riguarda l’uomo è molto raro che possa esserne colpito, la malattia di Aujeszky infatti non rientra tra le zoonosi.

Ciò non toglie che se si si vive a contatto con maiali o animali infetti, occorre prendere delle precauzioni.

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Sintomi

(Foto AdobeStock)

La malattia di Aujeszky è una patologia che ha un periodo di incubazione che va da 3 a 5 giorni, dopodiché trascorso questo periodo iniziano a comparire i primi segnali che ci aiutano a comprendere lo stato di salute dell’animale.

Il cane infatti inizia ad avere un comportamento differente dal solito e soprattutto con cambiamenti emotivi repentini, accompagnati da un forte prurito ossessivo e nevrotico fino a portarlo ad auto-mutilarsi.

In particolare il prurito si presenta insistente sulla testa e sulla parte superiore delle zampe anteriori. Altri sintomi relativi alla malattia di Aujeszky possono essere:

  • difficoltà e rapidità di respirazione;
  • salivazione eccessiva;
  • febbre;
  • letargia;
  • depressione nel cane;
  • difficoltà nella deambulazione, con conseguente riluttanza al movimento;
  • convulsioni;
  • sbava eccessivamente;
  • vomito e diarrea nel cane;
  • coma e morte improvvisa.

Innanzi ai primi segnali di sofferenza del cane non bisogna tentennare nel contattare o portare velocemente l’animale a visita dal veterinario.

Questa malattia non lascia scampo, progredisce in modo molto rapido e la morte generalmente sopraggiunge in due giorni.

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Diagnosi e trattamento della malattia di Aujeszky nel cane

(Foto AdobeStock)

Una volta riconosciuti i sintomi, una diagnosi tempestiva è la condizione migliore per poter salvare il nostro amico a quattro zampe.

E per quanto i sintomi possano essere associati a quelli dalla rabbia, come precedentemente accennato, si tratta comunque di una malattia differente.

Quindi per poter essere certi di individuare la patologia esatta, il veterinario effettuerà determinati test di base che prevedono analisi del sangue del cane e quindi un emocromo completo, un profilo biochimico e un esame delle urine.

Laddove questo screening iniziale non dovesse bastare a stabilire la certezza della diagnosi, il veterinario passerà ad effettuare altri esami come:

  • test seriologici (che misurino il livello di anticorpi e la risposta dell’organismo);
  • esami del tessuto cerebrale;
  • l’isolamento del virus.

Per quanto riguarda il trattamento, ad oggi esso consiste nella sola prevenzione attraverso il vaccino degli animali (in Italia obbligatorio per i suini) e le attenzioni amorevoli da parte nostra.

Cercando quindi di evitare di somministrare carne cruda di maiale o di cinghiale al nostro cane e tenendolo lontano da allevamenti di suidi, probabili fonti di contagio.

Raffaella Lauretta

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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