L’ipossiemia da annegamento nel cane è l’aspirazione di acqua ingerita da un’immersione prolungata. Vediamo quali i sintomi, le cause e come aiutare Fido.
Quando arriva l’estate tutti noi non vediamo l’ora di andare al mare e portare con noi il nostro amico a quattro zampe.
Naturalmente non a tutti i cani piace avere a che fare con l’acqua, tuttavia ci sono alcune razze che adorano immergersi e qualcuno si diverte proprio a tuffarsi, come ad esempio i Labrador, i Golden Retriever, i Terranova e altri ancora.
Queste sono solo alcune delle razze con cui potresti davvero divertirti al mare ma con le dovute attenzioni. Come sempre, il pericolo è dietro l’angolo, perché non è raro che si verifichi un’ipossiemia da annegamento nel cane.
Di cosa si tratta più precisamente? Come possiamo capire che Fido è in pericolo e come possiamo aiutarlo? Scopriamolo insieme.
Cause di ipossiemia nel cane
Le cause di ipossiemia da annegamento nel cane possono essere diverse.
Fondamentalmente può essere una mancanza di attenzione e scrupolosità nel padrone.
Altri motivi che possono portare all’ipossiemia da annegamento nel cane sono:
- precauzioni di sicurezza inadeguate;
- cane giovane e inesperto (meno di quattro mesi di età);
- cane era dentro o vicino all’acqua al momento dell’attacco;
- a seguito di trauma cranico;
- rapido calo della glicemia;
- ritmo del battito cardiaco anormale;
- svenimento mentre si trova in acqua.
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Sintomi
Quando il nostro amico a quattro zampe accusa un malessere, ciò che più conta è saper riconoscere quanto più rapidamente i segnali, per poter intervenire in modo rapido.
Ecco i principali sintomi di ipossiemia nel cane:
- aumento o diminuzione della frequenza cardiaca;
- cessazione della respirazione;
- cuore può smettere di battere;
- pelle e gengive bluastre;
- respirazione difficoltosa;
- semi-cosciente e stordito fino al coma;
- suono amplificato dal petto;
- tosse con sputo schiumoso che può andare da un colore chiaro al rosso;
- vomito.
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Tipologia di annegamento
Un annegamento tipico si distingue in quattro fasi, ossia:
- prima fase: il cane trattiene il respiro quando nuota ed è in movimento. In questa fase avviene un’aspirazione di acqua, annegamento e lotta per prendere aria. In seguito si presenta vomito e il cessare del movimento seguito dal decesso;
- seconda fase: il cane esegue aspirazione di acqua dolce che porta ad un collasso delle cellule respiratorie con possibile polmonite infettiva. Al contrario, l’acqua del mare entra nei polmoni e negli alveoli (le cellule d’aria dei polmoni) poiché il cane non dispone di ossigeno a sufficienza;
- terza fase: il tempo di immersione, la temperatura dell’acqua e il tipo di acqua dove il cane è immerso possono provocare un danno significativo ai suoi organi.
Diagnosi e trattamento da ipossiemia da annegamento nel cane
Per poter diagnosticare l’ipossiemia da annegamento nel cane, il veterinario dovrà procedere con un esame fisico dell’animale.
Alcuni test di routine e specifici come:
- esame del sangue nel cane;
- analisi delle urine e un pannello elettrolitico;
- radiografie del torace (per scongiurare una polmonite da aspirazione o la presenza di liquido nei polmoni);
- capacità di risposta uditiva;
- radiografia cervicale;
- tomografia computerizzata o una risonanza magnetica del cervello e del tronco cerebrale.
Oltre questi il veterinario potrebbe approfondire mediante un lavaggio endotracheale o transtracheale, seguito da un esame citologico, per concludere poi con un monitoraggio elettrocardiografico per esaminare i muscoli del cuore e determinare se l’organo ha subito danni.
In merito al trattamento di un’ipossiemia da annegamento nel cane, ciò che è possibile fare come intervento di primo soccorso, se nel caso vi trovaste davanti ai sintomi precedentemente elencati, dovrete liberare le vie aeree e procedere con la respirazione bocca a bocca, direttamente sul luogo dell’incidente.
Ciò che invece gli esperti raccomandano di non fare è procedere con un drenaggio posturale o delle compressioni addominali (la manovra di Heimlich), in quanto c’è un alto rischio che il cane vomiti e aspiri di conseguenza il contenuto dello stomaco.
Successivamente portare il cane subito dal veterinario, in quanto potrebbe aver bisogno di essere ricoverato d’emergenza e di ricevere ossigeno.
In caso di ipossiemia severa, ipercapnia o difficoltà respiratorie, potrebbe inoltre aver bisogno di assistenza respiratoria.
Il veterinario procederà a riscaldargli un po’ il corpo per due o tre ore, se il cane arriva in clinica ancora cosciente, la prognosi quasi sicuramente sarà buona.
Mentre se il cane è già in stato comatoso non ha grandi possibilità di sopravvivere, e neanche nel caso che presenti alti livelli di acidosi del sangue (pH inferiore a 7,0), o se ha bisogno della rianimazione cardiopolmonare o della respirazione meccanica.
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Ettore D’Andrea