Anche i cani, come noi umani, possono salvare delle vite. Il cane può donare sangue e può così aiutare altri pelosetti in difficoltà con un gesto davvero semplice.
All’estero, la donazione di sangue tra animali è una realtà ormai consolidata. In Italia si sta diffondendo da poco, ma ci sono già una serie di strutture attrezzate in merito. Sì, da oggi il nostro cane può donare sangue per salvare le vite dei suoi simili. Questo può avvenire in casi piuttosto comuni: una trasfusione è quasi sempre necessaria in casi di incidenti o interventi chirurgici, ecco perché la donazione diventa indispensabile perché il prezioso plasma sia disponibile. Vediamo quindi a chi rivolgersi e come poter partecipare a questo fondamentale momento di aiuto tra animali.
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Per un cane (o un gatto), un incidente o un intervento chirurgico sono momenti terribili che si spera vengano superati nel migliore dei modi. Per farlo, però, solitamente è necessaria una trasfusione di sangue: questo preziosissimo liquido è la base della vita degli animali, per ripristinare quello perso e tenere attiva l’attività cardiaca.
E poiché non c’è modo di sintetizzarlo in laboratorio, la sopravvivenza dei nostri animali domestici (ma anche degli umani) è legata ai donatori della stessa specie del ricevente, che siano compatibili e i cui padroni capiscano l’importanza di un gesto semplice ma che è fondamentale e – magari – possa essere anche ricevuto in seguito. Un domani, magari, il nostro animaletto avrà bisogno di una trasfusione: cosa succederebbe se non ci fossero donatori?
Nei cani, esistono molti gruppi sanguigni. Mentre negli esseri umani sono quattro (A, B, AB, 0) che possono essere positivi o negativi, nei nostri amici a quattro zampe la situazione è più complessa: nei cani al momento sono stati classificati 9 gruppi sanguigni (ma potrebbero esserne scoperti altri): vengono detti Dea-Dog Erithrocyte Antigen, di tipo 1.1, 1.2, 1.3, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, e possono essere, come nel nostro caso, positivi o negativi.
Tipificare il sangue dei cani è importante perché è preferibile che il sangue usato nella trasfusione sia dello stesso tipo tra donatore e ricevente, ma si potrebbe anche rischiare di usare un tipo diverso. A differenza dei gatti, infatti, che hanno degli anticorpi che possono sviluppare una reazione letale in caso di sangue di diverso tipo, i cani non hanno questi anticorpi e trasferire sangue di tipo diverso non è necessariamente mortale.
La trasfusione, sia per il donatore che per il ricevente, non ha pericoli e non è dolorosa: è ormai una tecnica ben nota scientificamente, e non presenta difficoltà di procedure nè rischi. Il vero motivo per cui non si pratica quanto serve, è appunto il fatto che mancano le strutture per la raccolta e la conservazione del sangue.
Infatti, mancando il sangue conservato, in caso di necessità l’unico modo è cercare un donatore tramite il passaparola dei conoscenti. Questo potrebbe anche andar bene per gli interventi programmati (asportazione di un tumore riscontrato negli esami, ad esempio). Ma in caso di un incidente, o un trauma improvviso, è un grande problema non facilmente gestibile in emergenza.
Quando il nostro animale donerà il sangue, come per noi umani, ci saranno dei requisiti da rispettare. Il veterinario svolgerà una visita clinica completa per valutare se il cane può donare sangue, e se è tutto a posto, si procede con il prelievo per verificare il gruppo sanguigno. Le analisi sanguigne e la visita sono gratuite presso gli enti convenzionati.
La donazione è completamente sicura ed indolore, e si può ripetere ogni 3 mesi. I requisiti sono di età (compresa tra i 2 e gli 8 anni), di peso (massimo 25 kg), essere in regola con le vaccinazioni obbligatorie e i relativi richiami, oltre ovviamente alla registrazione all’anagrafe canina e uno stato di buona salute. In caso di necessità, un cane donatore può ricevere una trasfusione e un consulto gratuitamente.
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La donazione, un vero e proprio salvavita per gli altri animali, in Italia non è ancora molto diffusa, per una scarsità di strutture adatte a prelevare e conservare il sangue. Fortunatamente, ci si sta attrezzando con alcuni centri già attivi sul territorio. Se non si ha sangue conservato, infatti, l’unica soluzione è effettuare il prelievo al momento dal donatore.
Questo metodo “alla bisogna”, però, obbliga prima di tutto avere una lista di donatori volontari con i proprietari disponibili ad essere contattati in caso di emergenza. Ma il tutto si basa sulla speranza che almeno uno di loro possa portare l’animale in clinica per la donazione.
In Italia i centri attualmente funzionanti anche come emoteca animale sono:
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