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Salute dei Cani

Il cane distrugge gli oggetti in casa: può essere ansia da separazione

Se quando lo lasciamo solo a casa, il cane distrugge tutti gli oggetti che riesce a trovare, potrebbe essere per l’ansia da separazione.

Se il cane fa dei dispetti quando è da solo, forse è ansia da separazione (Foto Pixabay)

Se quando il cane resta solo a casa distrugge tutto quello che può, potrebbe soffrire di ansia da separazione. L’ansia da separazione è un problema piuttosto comune negli animali domestici, soprattutto nei cani che sono animali da branco e vivono per natura in gruppo. Possiamo prevenirlo e risolverlo se non è un caso grave. Ma quando il nostro cane diventa davvero stressato, potrebbe essere necessario l’intervento di uno specialista.

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Che cos’è l’ansia da separazione

Il cane soffre la solitudine perchè è un animale da branco. (Foto AdobeStock)

Nell’adottare un animale domestico, ci prendiamo la responsabilità non solo di curarlo con cibo e una casa, ma anche di renderlo felice e di dargli una vita di benessere.

Il suo stato mentale è importante ed è parte di questo benessere che dobbiamo ricercare, anche aiutando il nostro cane a superare problemi come l’ansia di separazione.

Questo disturbo comportamentale è sicuramente stressante per i cani ed i loro padroni, ma deve essere risolto capendo prima di tutto quali sono le sue cause scatenanti.

Si tratta di un problema piuttosto comune, si stima che colpisce il 15% dei cani. Sono animali per natura portati a vivere in branco, e soffrono quando se ne sentono separati.

Quando questo accade, il cane prova una forte ansia, che non passa finché i suoi padroni umani, e soprattutto chi riconosce come “capobranco”, non tornano a casa.

Sintomi e origini

Il cane aspetta il nostro ritorno quando siamo fuori casa. (Foto Pixabay)

Ci sono varie manifestazioni, a seconda del gradi stress con cui si verifica:

  • Continuo abbaiare;
  • Ululati;
  • Facendo i bisognini in casa;
  • Salivazione eccessiva;
  • Rompendo mobili e qualunque cosa sia a portata “di zampa”.

Questi sintomi possono attivarsi nel momento esatto in cui il padrone lascia la sua casa, o nel giro di pochi minuti. O anche quando i padroni dovrebbero già essere tornati ma sono in ritardo.

I principali fattori che predispongono il nostro cane all’ansia da separazione possono essere i seguenti:

  • Svezzamento precoce, ed esperienze traumatiche durante le prime settimane di vita. Se i cuccioli vengono separati dalla madre prima delle 8 settimane di età, la madre non avrà avuto il tempo di insegnare loro a gestire la separazione.
  • Un attaccamento eccessivo ai suoi padroni o al “capobranco”. Alcuni cani legano anche troppo con i loro padroni, fino a non riuscire quasi a staccarsi da loro. Un esempio sono i cani che seguono sempre il loro padrone, e/o che chiedono un continuo contatto fisico e attenzioni.
  • Cambiamenti ambientali. Ad esempio se ci sono modifiche agli orari di lavoro dei padroni, un rientro al lavoro dopo una lunga permanenza a casa, un trasloco, l’arrivo o la scomparsa di un membro della famiglia (umano o non).
  • Esperienze traumatiche durante l’assenza del padrone. Se ci sono ad esempio rumori forti quando il padrone non c’è, in breve tempo porteranno il cane a sviluppare una fobia della solitudine.

Come gestire il problema

Il veterinario saprà consigliarci nei casi più gravi. (Foto AdobeStock)

Certo, se il nostro cane distrugge tutti gli oggetti che trova in casa quando siamo fuori per lavoro, potrebbe farci arrabbiare. Ma non serve a nulla sgridarlo o punirlo.

L’ideale sarebbe prevenire il problema, lavorando con il cucciolo facendo delle uscite brevi, sempre più lunghe, mostrando così al nostro cane che torneremo sempre a casa.

Ma se non possiamo fermare l’ansia da separazione in anticipo, dobbiamo trattarlo. Ci vuole molta pazienza e coinvolgimento da parte dell’intera famiglia.

Gli esperti consigliano di seguire i seguenti passaggi per gestire questa condizione.

  • Capiamo la causa del problema. Escludiamo totalmente la possibilità che il cane agisca per dispetto, per disobbedienza o perché vuole punirci per averlo lasciato da solo. Non è nulla di tutto questo, il suo comportamento reagisce ad uno stato di ansia che prova il nostro animale. Le sue azioni non sono volontarie, sta solo cercando di liberarsi da questa sensazione angosciante.
  • Apportiamo delle modifiche all’ambiente in cui vive il cane. Possiamo stabilire delle rigorose abitudini per fare delle passeggiate, e momenti di gioco per stimolare il nostro cane (soprattutto mentalmente). Adattiamo il gioco e l’esercizio fisico sulla base delle necessità del nostro specifico amico a quattro zampe.
  • Terapia comportamentale. Insegniamo al cane a restare da solo a casa, ma in modo totalmente tranquillo. Ricreiamo delle uscite fittizie, associando una situazione piacevole per il nostro pelosetto. Gradualmente, si abituerà a restare solo perché non lo vivrà come qualcosa di negativo.
  • Usiamo i feromoni. Esistono dei prodotti specifici per i nostri amici animali a base di feromoni, che possono farli rilassare. Si consiglia sempre di chiedere consiglio al nostro veterinario prima di utilizzarli.
  • Terapia a base di farmaci psicotropi. Se il veterinario crede che l’ansia del nostro cane è davvero grave, potrebbe consigliare di intervenire con una cura farmacologica. Questa non è un sostituto a quanto già detto in questo articolo, ma è un complemento al lavoro sul comportamento del nostro cane, che è necessario.

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Cosa potrebbe peggiorare la situazione

Alcuni comportamenti peggiorano ancora di più il problema. (Foto AdobeStock)

Alcune cose potrebbero non aiutare e anzi peggiorare la situazione. Per questo, dobbiamo necessariamente modificarle per aiutare il nostro cane. Tra queste, ad esempio:

  • Punire il cane non aiuta. Se troviamo danni quando torniamo a casa, non bisogna punire il nostro amico a quattro zampe, perché non si rende conto dell’accaduto. Non capirà perché viene sgridato, e avrà solo paura del suo padrone.
  • Non ignoriamo Fido. Quando torniamo a casa, il nostro cane cercherà disperatamente la nostra attenzione, e se non la ottiene sarà ancora più stressato. Salutiamolo con calma, in modo che capisca che lo abbiamo notato, ma che deve prima rilassarsi o non gli daremo maggiori attenzioni.
  • Il cane capisce che andiamo via, sempre. Non c’è modo di evitare che si accorga che siamo andati via, per quanto ci proviamo. Non farci vedere mentre usciamo, evitare di far sentire alcuni rumori come quello delle chiavi, non serve a nulla.

Sembra che la cosa migliore sia essere prevedibili, così che il cane noti degli indizi che stiamo per andare via, in modo chiaro.

Sarà meno stressante per lui scoprirlo dopo, in questo modo saprà che sta per accadere, e si preparerà di conseguenza.

F. B.

Fabrizio B

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Fabrizio B

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