La carenza di carnitina nel cane, può creare un impatto negativo in tutto il corpo di Fido. Vediamo quali le conseguenze, i sintomi e il trattamento.
La carnitina è un importante nutriente necessario per il trasporto degli acidi grassi, fondamentali per la produzione cellulare di energia.
La carenza di carnitina nel cane, può determinare una serie di problematiche di salute nel nostro amico a quattro zampe.
Vediamo come possiamo aiutare Fido per evitare questa complicanza.
Ad oggi le cause della carenza di carnitina nel cane non sono ancora del tutto chiare.
Tuttavia si ritiene che alcune razze di cani mostrino una maggiore predisposizione nello sviluppare questa insufficienza.
Si tratta delle seguenti razze di cani: Boxer, Doberman Pinscher, Great Danes, Irish Wolfhound e altre razze giganti.
La carenza di carnitina nel cane può danneggiare l’organismo dell’animale.
Ciò può causare una serie di problemi di salute come ad esempio: cardiomiopatia nel cane.
Questo è il caso in cui il cuore e i muscoli scheletrici non riescono da soli a sintetizzare il nutriente ed hanno bisogno di aiuto per trasportarlo fin lì per l’uso.
Ragion per cui quando c’è carenza di carnitina nel cane, il cuore ei muscoli scheletrici sono influenzati negativamente e vanno in sofferenza.
I segnali di insufficienza di carnitina nel cane possono essere i seguenti:
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Per fortuna possiamo contare sul trattamento. Vediamo in che modo.
Per poter effettuare una diagnosi, il veterinario dovrà eseguire delle biopsie muscolari cardiache (endomiocardiche) per misurare i livelli di carnitina.
Una volta accertatosi dell’insufficienza di questo nutriente, procederà con il dovuto trattamento. Il medico prescriverà integratori adeguati alla taglia del cane.
In alcuni casi si potrà verificarsi diarrea nell’animale con l’aumento del dosaggio di carnitina, nella dieta del cane, tuttavia portando in ogni caso un discreto successo.
In altri casi invece, non ci sono miglioramenti, nonostante gli integratori di L-carnitina hanno lo scopo di migliorare questo deficit.
Per quanto riguarda il follow up il medico consiglia di sottoporre il cane ad un ECG (ecocardiogramma) ogni tre o sei mesi per assicurarsi che il trattamento sia stato efficace.
Purtroppo non c’è modo di prevenire questa mancanza nell’animale.
Possiamo solo monitorare i segnali che l’animale lancia, in particolare se il tuo cane rientra nelle razze precedentemente elencate, in quanto maggiormente predisposte.
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Raffaella Lauretta
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