Riconoscere questa sindrome
I sintomi di questa malattia sono progressivi, e con l’invecchiare del cane si manifestano gradualmente sempre di più. I primi di solito sono un’andatura instabile nelle zampe posteriori.
La camminata incerta e “traballante” si diffonde spesso anche alle zampe anteriori del cane. In casi più gravi, il cane è instabile e cammina male, e può anche cadere nel girarsi.
La comparsa dei sintomi a volte è improvvisa, ma non è un caso frequente.
Nei casi precoci può ricordare altri problemi quali l’artrite, la displasia dell’anca, o addirittura le infezioni all’orecchio interno (causa di problemi di equilibrio).
La sindrome di Wobbler è però una condizione grave e progressiva, spesso non riconoscibile dall’inizio, specialmente se il nostro cane non è una delle razze predisposte.
Ecco alcuni sintomi cui fare attenzione:
- Il cane cammina in modo instabile, nelle zampe posteriori e/o anteriori: magari trascina le dita posteriori nel camminare, si muove in modo rigido, cammina in modo goffo come se fosse in parte paralizzato. Non si notano di solito segni di dolore (lamenti, guaiti, ecc) nelle prime fasi.
- Il cane si muove in modo goffo.
- Durante i movimenti più rapidi (come nel girare ad un angolo) tende a cadere. Il cane sembra scoordinato, quasi ubriaco, e nonostante può anche camminare normalmente in linea retta, nel girare rapidamente può cadere. A volte si muove con le zampe posteriori più larghe del normale, per un miglior equilibrio.
- Paralisi delle zampe posteriori e/o anteriori.
- Non muove volentieri il collo. I cani che soffrono di questa sindrome non possono abbassare la testa.
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Come intervenire e curarla
Se il nostro veterinario conferma il cane soffre di questa sindrome, sarà il caso di intervenire. Purtroppo però, non c’è una cura semplice per questa malattia.
Le opzioni di trattamento o intervento chirurgico, da discutere assieme al nostro medico di fiducia, possono aiutarci a rallentare o interrompere il progresso della sindrome di Wobbler.
Per prevenire tale sindrome, dovremmo nutrire i cuccioli di taglia grande con una dieta che non li faccia crescere troppo rapidamente. Ancora una volta, chiediamo consiglio al nostro veterinario.
Certo, anche il fattore genetico può influire. Infatti, si tende a non allevare i cani che soffrono di questa malattia, per evitare che la trasmettano ai cuccioli.
Il trattamento può variare, a seconda della gravità della malattia. Alcuni farmaci (corticosteroidi) possono aiutare a ridurre l’infiammazione ed eliminare i sintomi.
Un tutore al collo è un ottimo aiuto nei casi più gravi, per stabilizzare la colonna vertebrale. Evitiamo l’uso del collare, e preferiamo una imbracatura.
In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico, ma non è una scelta semplice perché i rischi sono comunque alti. Ancora una volta, sarà il veterinario a consigliarci.
Poiché non esiste ancora una cura definitiva per la sindrome di Wobbler, i cani che ne soffrono vanno gestiti con dei farmaci e riducendo la loro attività.
F. B.