Avvelenamento da vitamina D nel cane. Quali sono le cause e quali i segnali visibili nell’animale? Vediamo cosa dicono gli esperti.
La vitamina D per il cane, come anche per l’essere umano è fondamentale per la ritenzione di calcio, favorendo così la formazione ossea, il controllo nervoso e muscolare e regola l’equilibrio di calcio e fosforo.
Occorre però fare attenzione poiché se somministrata in modo eccessivo può provocare gravi problemi di salute.
Ovviamente i cani di qualsiasi età possono essere vittime di questo avvelenamento, ma i soggetti maggiormente coinvolti sono principalmente i cuccioli o comunque i cani più giovani.
La causa più comune di avvelenamento da vitamina D nel cane sono i prodotti chimici utilizzati per eliminare i roditori.
Tuttavia non è l’unica fonte con cui il cane può subire l’avvelenamento, molto spesso i proprietari senza alcun motivo o prescrizione tendono a voler rinforzare il loro cane, con integratori non necessari e soprattutto non prescritti da uno specialista.
Perciò un’altra causa di avvelenamento da vitamina D è proprio l’uso eccessivo di integratori alimentari contenti questa vitamina.
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I sintomi scaturiti dall’avvelenamento da vitamina D nel cane diventano immediatamente visibili a seconda della fonte di tossicità.
Tuttavia generalmente si sviluppano entro 12-36 ore dall’ingestione di agenti che uccidono i roditori. I sintomi possono essere i seguenti:
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Per poter effettuare una diagnosi il veterinario avrà bisogno di conoscere la storia della salute dell’animale ma soprattutto le ore prima dell’avvelenamento fino alla presenza dei primi sintomi.
Un’ulteriore aiuto per il medico potrebbe essere recuperare il prodotto ingerito dall’animale, in modo tale da poterlo analizzare e individuare quanto prima l’antidoto.
Il veterinario subito dopo dovrà eseguire i seguenti esami:
In merito al trattamento dell’avvelenamento da vitamina D occorre intervenire con immediatezza, essendo un’emergenza che richiede il ricovero dell’animale.
In questo caso le prime 72 ore sono fondamentali per salvare la vita del cane. Infatti se l’ingestione è avvenuta di recente il veterinario indurrà l’animale al vomito.
In alternativa utilizzerà farmaci che bloccano l’assorbimento della vitamina D da parte dell’organismo.
Inoltre il veterinario procederà con l’idratazione dell’animale, attraverso la fluidoterapia endovenosa, molto utile a favorire la fuoriuscita di calcio attraverso l’urina.
In alcuni casi, quelli più gravi, si rende spesso necessaria una trasfusione di sangue.
Laddove invece si sviluppassero infezioni batteriche secondarie il veterinario dovrà prescrivere antibiotici e in alcuni casi anche farmaci antiepilettici per placare le convulsioni del cane.
Raffaella Lauretta
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