Il tuo cane è diventato anziano? Scopri quali sono i primi segnali delle malattie più comuni e in che modo possiamo aiutare il nostro ‘vecchio’.
Siamo cresciuti insieme a lui e siamo diventati grandi insieme, ma ora il nostro amato cane è diventato anziano e inizia a risentire di tutti i sintomi correlati ai suoi anni (che di certo avanzano più velocemente rispetto ai nostri). L’età senile in un cane non deve essere considerata una malattia, bensì una condizione cui far fronte. Il nostro ruolo? Quello di aiutare il nostro Fido a soffrire il meno possibile e a sopportare eventuali acciacchi e dolori rendendoli meno pesanti. Il nostro cane lo apprezzerà di sicuro e anche noi saremo più sereni nel vederlo soffrire meno. Ecco però quali sono le possibili malattie che possono sopravvenire in un cane anziano.
I segni dell’età non sono bene visibili soltanto sulla pelle di noi umani: anche i cani avranno le loro ‘rughe’, visibili e non. Infatti è importante ricordare che anche quando non sono così evidenti i segni dell’età possono riguardare gli organi interni e il loro funzionamento che va a deteriorarsi con gli anni. E’ normale che un cuore giovane e sano ad esempio ha meno possibilità di sviluppare malattie cardiache nel cane, sebbene vi siano alcune patologie che incorrono anche in età considerate meno a rischio. Vediamo nel dettaglio quali sono le patologie più frequenti legate all’età e in che modo riconoscerne subito i sintomi per correre ai ripari: ogni informazione fornita al veterinario è preziosa per ricostruire il quadro clinico del nostro amico a quattro zampe.
Il padrone conosce bene il proprio cane e soprattutto la sua vitalità se notiamo che non salta più sui divani, non se la sente di correre per km e km e ha più difficoltà a raggiungere la palla e riportarcela, potrebbe avere i primi sintomi dell’artrite canina. Magari non riuscirà a fare azioni che prima non rappresentavano assolutamente un problema, anzi gli davano estrema gioia: come ad esempio le corse e i giochi al parco da fare con il proprio cane. Sono i cani anziani di grossa taglia ad avere maggiori difficoltà di questo tipo, così come:
Se notiamo anche uno solo di questi sintomi e sappiamo che ormai il nostro vecchio ha una certa età, è necessario contattare immediatamente il veterinario e spiegargli la sua condizione. In questo modo l’esperto potrà decidere quale piano terapeutico è più adatto alle esigenze di Fido. I rimedi non sono necessariamente legati a farmaci, ma possono includere magari una dieta più sana e più attività fisica all’aperto con il nostro cane. E’ ovvio che un periodico controllo dal veterinario aiuterà a tenere sotto controllo la salute del nostro cane e farà diminuire le probabilità di insorgenza di queste malattie.
In alternativa ai rimedi naturali, vi sono anche quelli farmacologici, come ad esempio i farmaci antiinfiammatori non steroidei, detti anche FANS. La loro funzione è molto simile a quella dei nostri comuni antidolorifici: ma ciò non ci autorizza ad utilizzarli per il nostro cane, sia ben chiaro! Le conseguenze dell’ibuprofene o del paracetamolo sul suo organismo potrebbero essere devastanti al pari di un avvelenamento nel cane. Altri sintomi che il veterinario potrebbe consigliare sono quelli che contengono glucosamina e condroitin solfato, oppure con acidi grassi Omega.
Infine per rendere meno traumatico il momento di relax al cane, che potrebbe avere difficoltà e dolore anche quando si sistema per dormire, esistono in commercio dei letti ortopedici e degli accessori, come ad esempio degli scalini, che aiutano il cane a raggiungere le altezze e il letto.
Con l’avanzare dell’età dobbiamo aspettarci che vista, udito e riflessi di Fido non siano più gli stessi di un tempo. Magari avrà difficoltà a riconoscere un oggetto oppure ad ascoltare il nostro richiamo e a tornare immediatamente. Infatti accade la stessa cosa ai nostri nonni, se ci pensiamo bene. Il problema della vista può essere legato alla cataratta canina oppure alla scarsa produzione di liquido lacrimale delle ghiandole oculari con conseguente secchezza. Il disturbo è noto come cheratocongiuntivite secca, e ne sono soggetti in particolare cani come Shih-Tzu e Pechinese. Due sono i tipi di cecità canina cui va incontro un cane anziano: il primo è degenerativo e non ha cura, il secondo è legato a traumi e cadute (e per questo è valutabile l’intervento chirurgico).
Meglio non cambiare la disposizione dei mobili e dell’arredamento interno alla casa perché questo anziché aiutare, potrebbe essere di intralcio al nostro cane. Infatti, vivendo in casa da tanto tempo, avrà memorizzato la posizione degli arredi anche quando non riuscirà più a vederli. Non riuscendo a percepire al loro nuova posizione potrebbe inciamparvi dentro molto facilmente. Un aspetto può farci tirare un sospiro di sollievo: vista e udito non sono i due sensi principali del cane. Infatti Fido può sempre sfoderare la sua ‘arma segreta’ ovvero l’olfatto del cane.
La disfunzione cognitiva nel cane anziano è frequente almeno quanto negli esseri umani. Già nei primi anni Novanta si sono effettuati studi che approfondivano i cambiamenti cerebrali nei pazienti con Alzheimer parallelamente a studi sull’apprendimento e la capacità di memoria nei cani anziani. La demenza canina colpisce i ricordi, quindi la memoria, ma anche la comprensione dei comandi e lo svolgimento stesso delle direttive del padrone. Anche le azioni che faceva normalmente fino a poco tempo prima potrebbero diventare estranee, come se neppure riconoscesse gli oggetti e gli ambienti in cui ha sempre vissuto.
Queste dimenticanze possono coinvolgere anche il riconoscimenti dei suoi stessi oggetto ed accessori, come ad esempio le ciotole per il cibo. Anche il sonno dei cani con demenza senile potrebbe avere dei problemi: potrebbe sembrare agitato e irrequieto e magari girovagare per casa senza una meta. Per non parlare del cambiamento dei suoi soliti atteggiamenti, come ad esempio l’allegria che lascia spazio all’abbattimento e all’apatia.
E’ sempre dal veterinario che può venire il nostro vero aiuto! Infatti l’esperto dovrà essere in grado di riconoscere la causa della demenza e che non sia legata ad esempio ad altre patologie gravi come ad esempio cecità e sordità. Con le nuove tecnologie è possibile effettuare test diagnostici come le analisi del sangue e analisi delle urine del cane, per escludere altri problemi, e poi procedere con radiografie a raggi X, TAC e risonanze magnetiche.
Il lato triste della faccenda è che non esiste cura per la demenza senile, ma possiamo solo cercare di rendere più facile la vita al nostro cane. Ci sono farmaci che aiutano ad alleviare i sintomi e a tenere alto il livello minimo di dopamina nel cervello: ma non è sempre così scontata la sua efficacia. Noi possiamo aiutarlo a rispettare una certa routine quotidiana per quanto riguarda l’alimentazione (con l’uso di vitamine e integratori), l’attività fisica etc. Alcuni esperti consigliano di fargli ascoltare musica rilassante, tipo New Age e alleviare i disturbi con l’aromaterapia. Il miglior rimedio potrebbe essere proprio la qualità del tempo insieme: il cane si sentirà meno solo e soprattutto meno ansioso.
Che al cane anziano possa scappare la pipì e non riesca a contenerla fino al luogo preposto per le urine, c’è da aspettarselo! L’incontinenza nel cane può verificarsi quando dorme e anche quando è rilassato, magari sdraiato. Altrettanto frequenti, purtroppo, sono le malattie renali: l’importante è diagnosticarle tempestivamente, con continue analisi del sangue. I calcoli alla vescica ad esempio non devono essere tralasciati in alcun modo: radiografie addominali possono segnalarne la presenza e le dimensioni.
Tra le malattie endocrine più comuni nel cane anziano vi sono: il morbo di Cushing e l’ipotiroidismo nel cane. Nel primo si ha una produzione eccessiva dell’ormone cortisolo; nel secondo invece ad essere compromessa è la funzionalità della ghiandola tiroidea.
Vi sono cure farmacologiche che possono rendere meno invalidante il problema del cane. Sia nel caso del morbo di Cushing sia in caso di ipotiroidismo, vi sono farmaci adeguati che, insieme a una dieta bilanciata e sana possono aiutare il cane ad affrontare meglio il problema. Ci sono anche farmaci per limitare la perdita delle urine quando diventano eccessive.
La vita sedentaria, la mancanza o comunque una netta riduzione dell’attività fisica possono contribuire all’aumento di peso nel cane anziano, così come in parallelo la perdita di peso nel cane. Il metabolismo si rallenta notevolmente e il peso eccessivo può essere sinonimo di vita più breve, poiché più esposta a rischi. L’obesità nel cane comporta inoltre problemi alle articolazioni, disfunzioni renali e cardiache. Anche il diabete è spesso legato all’alimentazione, ma può essere tenuto a bada con delle terapie e una dieta appropriata, consigliata dal nostro veterinario.
Ciò che possiamo fare noi è adottare una dieta per il nostro cane più sana ed equilibrata e stimolarlo a muoversi di più, nonostante gli acciacchi. L’alimentazione del cane anziano è importante fin da giovani, poiché con l’età si potrebbe davvero capire la gravità di questi problemi…ma potrebbe essere troppo tardi. Meglio non esagerare con il cibo somministrato e tanto meno con gli snack ipercalorici, che spesso si usano come rinforzo positivo o per stimolarlo a fare qualcosa.
L’ispessimento e il cattivo funzionamento delle valvole cardiache potrebbero causare un flusso sanguigno anomalo ed un allargamento del muscolo cardiaco: se il cuore si ingrossa il cane potrebbe essere a rischio di insufficienza cardiaca.
Purtroppo con l’età il rischio di tumori avanza: in base ad alcune stime quasi la metà dei cani oltre i 10 anni ha la possibilità di svilupparne uno. Vi sono alcuni segnali che non devono e non possono essere assolutamente sottovalutati, come: gonfiore addominale, fuoriuscita di sangue da naso e bocca, problemi respiratori nel cane, problemi di respirazione, escrescenze, masse e protuberanze evidenti, diarrea e vomito, alterazioni del peso corporeo, difficoltà di deambulazione. Le cause scatenanti sono riconducibili sostanzialmente a due fattori: alimentazione e inquinamento.
La diagnosi precoce aiuta la lotta contro quasi tutte le forme di tumori: si effettua con radiografie, esami del sangue, e la valutazione visiva e palpabile di escrescenze fisiche. Solo la biopsia finale può darne conferma e per fortuna la cura, compatibilmente con la dimensione, l’età e la collocazione del tumore, è quasi sempre possibile. Solitamente le opzioni sono tre: radioterapia, chemioterapia e intervento chirurgico oppure una combinazione dei tre. I tumori della pelle sono trattabili con la loro aspirazione, mentre quelli della prostata sono in percentuale gli stessi sia negli esemplari sottoposti a castrazione canina sia in cani non castrati. I cani non sottoposti a sterilizzazione canina invece sono quelli più a rischio ingrossamento della prostata, ascessi, cisti e altre infezioni del genere.
Un cane anziano ha bisogno di noi: quindi non pensiamo che sia troppo tardi per passare del tempo insieme al nostro Fido. La malattia potrebbe insorgere ma la qualità del tempo trascorso con lui può esser una cura miracolosa!
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F.C.
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