Che cos’è il calazio nel cane e che differenze ci sono col più diffuso orzaiolo? Tutte le info utili e i rimedi migliori.
Gli occhi: lo specchio dell’anima! E anche per i nostri cani questo detto non fa eccezione. Tuttavia possono sopraggiungere problemi che minano non solo la loro bellezza ma soprattutto la loro salute. Ecco dunque cosa sapere sul calazio nel cane: di cosa si tratta, qual è la differenza con l’orzaiolo (con cui spesso si confonde) e quali sono i rimedi migliori per risolvere questo problema.
Può soffrirne anche l’essere umano e non solo una volta nella vita: si tratta infatti di una infiammazione cronica di una o più ghiandole della palpebra superiore o di quella inferiore. Queste ultime svolgono l’importantissimo compito di secernere il liquido che lipidico che nutre il film lacrimale grazie a dei canalini di escrezione.
Sono proprio questi ultimi che possono ostruirsi impedendo al liquido di uscire ma arrestandosi in un accumulo di secreto: così si formerà il calazio, ovvero l’infiammazione cistica delle ghiandole sebacee dovuta al ‘ristagnare’ di queste secrezioni.
Si tratta in entrambi i casi di una infiammazione ma l’orzaiolo nel cane è di natura batterica e coinvolge le ghiandole sebacee e sudoripare, nella palpebra e legate al bulbo delle ciglia.
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Nel caso del calazio si ha un gonfiore, una vera e propria tumefazione esterna che sporge oppure interna, che sfrega contro la cornea, irritandola. L’orzaiolo invece si forma sul bordo della palpebra e può presentare anche piccoli ascessi.
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Ma cosa possiamo fare per recuperare la salute dell’occhio del nostro cane? Secondo alcuni unica via perseguibile sarebbe quella dell’intervento chirurgico: ovviamente dovremo parlarne col nostro veterinario di fiducia e capire se è il caso di procedere in questo modo.
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In alternativa potremmo affidarci a delle cure omeopatiche, come la Calcarea fluorica (la stessa che si usa per dolori articolari e infiammazione) o la Silicea (derivante dal silicio, molto utile per problemi alle ossa e alla pelle). Per questi rimedi omeopatici l’iter migliore sarebbe quello di applicarli due volte al giorno, all’inizio della giornata e alla fine fino a quando non saranno visibili dei miglioramenti.
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