Blefarite del cane, una condizione molto fastidiosa per l’amico peloso. Vediamo insieme perché si manifesta, quali sono i sintomi vari, il trattamento previsto e i rimedi casalinghi consigliati.
L’amico a quattro zampe ha bisogno di cure e attenzioni ogni giorno. Sono tanti i pericoli e varie le patologie che possono danneggiare e mettere a dura prova la sua salute. Come per ogni animale, occorre sempre essere attenti a notare determinati segnali e sintomi che si possono manifestare nell’animale domestico quando inizia ad essere sofferente e privo di energie. In questo articolo parliamo della blefarite del cane e di come intervenire.
Si tratta di un problema molto comune nei cani ed è una conseguenza di precedenti malattie presenti nel proprio animale. Vediamo di capirne le cause scatenanti, la sintomatologia e i segnali a cui si deve prestare attenzione.
Le problematiche che possono colpire l’amico a quattro zampe sono tante. Indipendentemente dalla razza, dall’età e dal peso, i nostri cani si ritrovano ad affrontare, purtroppo, malattie di ogni genere. Se da una parte il padrone di fido non può prevedere l’arrivo di un disturbo, dall’altra può imparare a riconoscerlo e ad affrontarlo con lui.
Un disturbo più diffuso nel cane che nel gatto è la blefarite. Conosciuta come una infiammazione delle palpebre, questa malattia colpisce solitamente entrambi gli occhi.
La blefarite può generarsi in presenza di altre malattie infettive o malattie congenite, tumori nel cane, allergie, per un trauma nel cane o a causa della presenza di disturbi del suo sistema immunitario. Il disturbo è causato soprattutto dalla buona vascolarizzazione delle palpebre che ricevono delle cellule difensive, le quali provocano la blefarite.
Esistono vare tipologie di blefarite del cane che si differenziano proprio in base alla causa scatenante. Leggiamo meglio più avanti di quali si tratta.
Questo tipo di blefarite è causata da una reazione allergica ad un cibo, da una reazione avversa ad un farmaco, la puntura di insetti o da una ipersensibilità ad antigeni ambientali. Anche le malattie autoimmuni nel cane possono causare blefarite, come il pemfigo nel cane e il lupus eritematoso sistemico.
La blefarite si suddivide ancora in: batterica, da parassiti e fungina. La blefarite batterica è causata dall’attacco di un’infezione batterica alle palpebre, con la formazione di orzaiolo nel cane, da parte del batterio Staphylococcus aureus. In questo caso si possono presentare in fido sintomi come: arrossamento, irritazione e secrezione purulenta.
La blefarite da parassiti è causata da parassiti esterni quali Demodex canis e Sarcoptes scabiei, che irritano in profondità nella pelle, alterando i follicoli piliferi. Il primo parassita attacca le palpebre in ogni punto e non causa prurito, mentre il secondo parassita provoca forte prurito.
Questa particolare blefarite può essere provocata anche da parassiti interni, come quelli tipici della leishmaniosi nel cane, che non provoca prurito o dolore ma determina noduli e lesioni cutanee squamose, oltre che uveite nel cane. La blefarite fungina, invece, è causata dai funghi responsabili della scabbia e dai lieviti come malassezia.
Si manifesta nell’animale attraverso alcune patologie che compaiono alla sua nascita, come la trichiasi nel cane, la lagoftalmia e l’entropion degli occhi nel cane.
I sintomi della blefarite nel peloso variano a seconda della sua tipologia e dello stadio della malattia. É importante prestare attenzione a segnali e sintomi quali:
Nel caso si dovessero riscontrare uno o più tra questi sintomi, si consiglia di consultarsi immediatamente con il proprio veterinario per effettuare la diagnosi in tempo e curarla.
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Dopo aver segnalato i vari sintomi della blefarite canina presenti nell’animale, sarà il medico veterinario a prescrivere i trattamenti più adeguati per fido, basandosi sulla sua condizione. Esistono, poi, alcuni rimedi che si possono trovare in casa. Approfondiamo qui di seguito, con qualche consiglio su come comportarsi.
Il trattamento o la cura per fido dipende dal tipo di blefarite e dalla sua gravità. Anche se solitamente si utilizzano antinfiammatori e antibiotici a largo spettro per evitare ulteriori infezioni, il trattamento può cambiare.
In caso di blefarite autoimmune, è prevista la terapia immunosoppressore con corticosteroidi. Se la malattia dovesse dipendere da ipersensibilità alimentare, sarà opportuno riconoscere l’alimento ed eliminarlo. Quando la blefarite dipende da un tumore o da un’altra malattia congenita, la soluzione unica e necessaria è l’intervento chirurgico.
La blefarite batterica, invece, prevede l’antibiogramma per poter effettuare la terapia antibiotica migliore per quel preciso batterio. Ancora, in altri casi di blefarite da parassiti o fungina, si utilizzeranno allora trattamenti antiparassitari contro l’agente patogeno. L’animale, inoltre, dovrà essere pulito e disinfestato completamente.
Poiché questo tipo di funghi può essere trasmesso anche agli animali e agli esseri umani, si consiglia di pulire sempre perfettamente le superfici, passare aspirapolvere e spray, disinfettare utensili e gli accessori del peloso. É bene disinfettare tutti gli ambienti due volte a settimana.
Può succedere che non si abbia la possibilità di portare subito il cane dal medico per il controllo della sospetta blefarite. In questo caso, si può comunque intervenire da soli per evitare ulteriori danni e sofferenze per l’animale:
Questi rimedi sono facili, naturali e di emergenza e possono essere utili come antiinfiammatori, antisettiche e cicatrizzanti. Dopodiché, è necessario comunque sottoporre il cane all’occhio esperto del veterinario per il trattamento avanzato.
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Ilaria G
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