Avvelenamento da xilitolo nel cane? Episodio per cui l’intervento deve essere immediato. Vediamo, insieme, di cosa si tratta e in che modo bisogna aiutare fido.
Una delle paure più grandi di ogni padrone di fido è che lui possa ingerire qualcosa di pericoloso, un cibo dannoso o una sostanza tossica in grado di rovinare in modo fatale la sua salute. L’intossicazione è uno dei problemi più diffusi nell’animale domestico. Vediamo, qui, in cosa consiste l’avvelenamento da xilitolo nel cane e come intervenire per aiutarlo.
Avvelenamento da xilitolo nel cane: cause e sintomi tipici
Lo xilitolo è presente in dolciumi, nelle caramelle e anche nel dentifricio, e può essere facile per l’amico a quattro zampe entrarne in contatto. Ciò potrebbe essere letale. Approfondiamo, qui, le cause principali e i sintomi a cui fare attenzione.
Quando si tratta di cibo e alimenti pericolosi per il cane, la prudenza non è mai troppa. Sono tanti i prodotti da cui fido è attratto, ogni giorno, e che bisogna tenere il più lontano da lui.
Uno degli eventi più drammatici che può verificarsi per il caro fido è quello di ingerire una sostanza tossica, come lo xilitolo. Nel momento in cui accade è importante avvisare subito il medico.
Ma è bene conoscere gli effetti dell’avvelenamento da xilitolo nel cane, comprendendo le possibili cause e le varie manifestazioni nell’animale domestico.
Lo xilitolo è un dolcificante, un alditolo, molto spesso utilizzato nei prodotti senza zucchero, per il suo sapore piacevole.
Questo, infatti, contiene molte sostanze chimiche e lo si può trovare nelle gomme da masticare, nei prodotti da forno, nelle caramelle e in alcuni dentifrici per gli umani.
Detto ciò, è fondamentale leggere con attenzione gli ingredienti sulle etichette di ogni prodotto che vogliamo dare a bau, poiché lo xilitolo potrebbe essere riportato come additivo alimentare numero E967.
Ma perché l’avvelenamento da xilitolo nel cane è così grave? Ingerire lo xilitolo significa un brusco calo degli zuccheri nel sangue e, dunque, una ipoglicemia che può portarlo alla morte, così come una epatite nel cane.
I sintomi e segnali
Come abbiamo detto, lo xilitolo può causare, tra le 8 e le 10 ore dall’ingestione, dei danni epatici nell’animale, ma i sintomi possono manifestarsi anche 24 o 48 ore dopo, tra cui i seguenti:
- Debolezza;
- Vomito;
- Depressione;
- Atassia nel cane;
- Tremori;
- Ittero del cane;
- Iperfosfatemia;
- Coagulopatie;
- Convulsioni nel cane;
- Coma;
- Morte.
In presenza di più sintomi gravi, bisogna recarsi con urgenza dal veterinario di fiducia ed intervenire per curarlo, prima che l’avvelenamento risulti fatale. Vediamo, più avanti, come agire.
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Fido e l’intossicazione: la terapia prevista
L’avvelenamento da xilitolo nel cane, purtroppo, può essere fatale e mortale. Occorre, dunque, muoversi in fretta per aiutarlo e recarsi dal veterinario, il quale valuterà la sua condizione e sceglierà la cura adeguata per salvare l’animale.
L’intossicazione da xilitolo è fatale per il cane, ragion per cui è basilare provocare il vomito, operazione che va fatta sempre sotto la supervisione del medico. É necessario fare in modo che gli zuccheri non scendano troppo di livello.
Durante il tragitto verso il veterinario, possiamo intervenire anche noi, mettendo del miele sulle gengive di fido, in modo tale da rallentare il calo degli zuccheri nel sangue.
Per evitare l’ipoglicemia nell’animale, anche se soggetto asintomatico, l’induzione del vomito è l’unica soluzione.
Una volta giunti dal medico veterinario, occorrerà effettuare una corretta diagnosi e lui avrà bisogno di tutte le informazioni necessarie per poter aiutare il cane sofferente, come sapere con precisione il prodotto ingerito da esso.
Avvelenamento da xilitolo nel cane: la terapia
Se si è in presenza di avvelenamento da xilitolo nel cane, la cura prevede il ricovero immediato, ovvero fido verrà sottoposto ad almeno tre giorni di controlli continui della glicemia.
Prima si comincia la terapia sull’animale, prima sarà possibile vedere degli effetti positivi e farlo tornare a vivere sereno, sempre tenendo conto, però, dei danni epatici provocati dall’avvelenamento.
La terapia in clinica prevede il trattamento dell’ipoglicemia con l’uso dei boli di destrosio EV e dei vari sintomi, man mano che si presentano nel cane.
Nella maggior parte dei casi, il ricovero e la terapia con tutti i farmaci essenziali potranno continuare per qualche altro giorno, fino a quando la sua condizione non tornerà stabile e lui non sarà più in pericolo di vita.