Atresia dell’ano del cane: cos’è e quali sono i sintomi da osservare

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By Marianna Durante

Salute dei Cani

Atresia dell’ano del cane: una malattia che può colpire i nostri cuccioli, Vediamo insieme di cosa si tratta.

atresia dell ano del cane
(Foto Adobe Stock)

I nostri amici a quattro zampe, proprio come noi esseri umani, possono contrarre diverse patologie nel corso delle loro vite. Alcune di esse possono colpire i nostri amici pelosi quando sono cuccioli.

In questo articolo spiegheremo cos’è l’atresia dell’ano del cane, quali sono i sintomi che non bisogna sottovalutare e come possiamo aiutare il nostro cucciolo.

Atresia dell’ano del cane: ecco di cosa si tratta

L’atresia dell’ano è una patologia congenita, ossia presente nel nostro amico peloso già dalla nascita e consiste in un’anomalia del retto e dell’ano di Fido.

La dieta di fido con l'artrosi
(Foto Pexels)

Secondo gli esperti esistono quattro tipi di atresia dell’ano:

  • Tipo I: stenosi anale congenita
  • Tipo II: ano imperforato da solo
  • Tipo III: ano imperforato combinato
  • Tipo IV: discontinuità del retto prossimale

Tale anomalia si presenta quando non vi è la completa formazione del setto uro-rettale nelle fasi di sviluppo embrionale del cane. Per questo motivo tale problema è visibile già dalla nascita del cucciolo.

Sebbene tale malattia sia rara nei nostri amici a quattro zampe, possiamo riscontrarla soprattutto nei cani di sesso femminile e in alcune razze specifiche come: Boston Terrier e Barboncino nano.

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Atresia anale nel cane: come riconoscerla e come aiutare Fido

In caso di presenza di atresia anale nel cane, quest’ultimo presenterà un’addome disteso e una mancata evacuazione di feci, o la presenza di feci nella zona perineale.

Inoltre il nostro amico a quattro zampe sarà inappetente e poco attivo. E’ possibile riscontrare tali sintomi nei cuccioli di pochi mesi, nello specifico dopo che il cane viene svezzato, 2-4 settimane.

L’unica terapia per tale condizione è la chirurgia. Tuttavia è molto importante, prima di operare, tenere presente l’età della piccola palla di pelo e delle sue condizioni fisiche. Inoltre è necessario considerare anche eventuali complicazioni post-operatorie.

Infine bisogna fare attenzione al proprio amico a quattro zampe dopo l’operazione, in quanto per chiudere la ferita viene applicata la tecnica del tie-over bandage, ossia il bendaggio “da annodare”.

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Tale tecnica consiste nel legare sopra la ferita la fasciatura con nastro ombelicale, lacci o qualsiasi tipo di sutura abbastanza resistente.

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Marianna Durante

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