Anomalia di Pelger-Huët nel cane, una condizione ereditaria che colpisce il nostro amico a quattro zampe. Vediamo come possiamo aiutare Fido.
Si tratta di un disordine innocuo, nella maggior parte dei casi, ma vediamo nello specifico di cosa si tratta. Quali sono i sintomi che l’animale riscontra e quale eventualmente il trattamento dell’anomalia di Pelger-Huët nel cane, laddove ce ne fosse il bisogno.
L’anomalia di Pelger-Huët nel cane è una rara condizione ereditaria caratterizzata da una mancata maturazione nucleare con conseguente iposegmentazione dei granulociti neutrofili, eosinofili e basofili; anche i monociti possono apparire con nucleo rotondeggiante.
I nuclei di queste cellule, normalmente formati da più lobi, presentano una iposegmentazione e il nucleo assume la forma di una nocciolina, di un manubrio di due lobi connessi da un filamento.
Questa anomalia è presente in maggior misura nei cani e principalmente in determinate razze: Pastore Australiano, Samoyedo, Basenji, Cocker Spaniel, Border collie, Foxhound, Australian Cattle Dog, Boston terrier, Pastore Tedesco.
Le cause dell’anomalia di Pelger-Huët nel cane non sono ancora del tutto chiare, alcuni studi ipotizzano una trasmissione autosomica dominante nei cani (non legata al sesso), ovvero una forma di trasmissione di un carattere, da un individuo a un altro.
L’anomalia di per sé, non è un problema ma apre la strada a malattie ben più gravi, come la leucemia.
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Iniziamo con il dire che esistono due tipi di questo irregolarità benigna: eterozigoti e omozigoti. La più comune è la variante eterozigote caratterizzata dai neutrofili maturi del cane che sono simili a bande.
Inoltre non è associata a immunodeficienza, predisposizione alle infezioni o anomalie della funzione dei leucociti. Mentre l’anomalia omozigote è il più delle volte mortale se colpisce l’utero del cane.
In generale l’animale non presenta sintomi legati all’anomalia ma a malattie provocate da essa.
Perciò diventa necessaria l’osservazione regolare, tramite le analisi del sangue, del numero di globuli bianchi del cane per tenerli sotto controllo.
Se il loro sviluppo dovesse crescere e quindi i leucociti immaturi dovessero velocemente proliferare, potrebbero avere un effetto negativo sulle cellule ossee.
Questo vuol dire che le ossa del cane potrebbero diventare fragili e anche le piccole ferite potrebbero diventare un problema, in quanto il processo di coagulazione del sangue risulterà compromesso.
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L’anomalia di Pelger-Huët nel cane non mostrando sintomi specifici, viene diagnosticata solo accidentalmente mentre il veterinario esegue esami del sangue nel cane, di routine.
Proprio a seguito di un’analisi completa del sangue dell’animale sarà possibile vedere l’iposegmentazione nucleare di neutrofili, eosinofili, basofili e monociti, per cui si noterà il nucleo delle cellule con solo due lobi o nessun lobo.
In merito invece alla questione dell’ereditarietà della malattia del cane, potrà essere stabilita solo dall’esame delle macchie di sangue dei genitori o dei fratelli del cane, laddove ci fossero più esemplare della stessa famiglia da poter analizzare.
Una volta poi effettuata la diagnosi di anomalia di Pelger-Huë, sarà il veterinario a stabilire un piano di controlli da effettuare.
Questo sarà necessario per poter garantire una buona prevenzione dell’animale e una vita serena, tenendo sotto controllo la condizione generata dall’anomalia.
Attualmente non esiste una cura in quanto non è ritenuta una malattia ma gli esperti consigliano di tenere d’occhio il numero di globuli bianchi del cane.
Questo permetterà di trovarsi pronti e in grado di intervenire nei problemi più gravi.
Raffaella Lauretta
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