Si sta diffondendo sempre di più l’agopuntura sui nostri amici gatti: moda passeggera o rimedio realmente efficace? Ecco cosa sapere.
L’agopuntura sta dilagando come una pratica da applicare non solo agli esseri umani ma anche ai nostri amati animali domestici. E’ lecito chiedersi se si tratta di una moda passeggera oppure se è realmente efficace sui nostri dolci gatti. E’ probabile che benefici si vedano solo dopo un ciclo di trattamenti. Bisogna rivolgersi a medici esperti e preparati; molti padroni la scelgono soprattutto perché si tratta di una pratica non invasiva, non utilizza farmaci e sostanze chimiche, e naturalmente non prevede delle operazioni chirurgiche. E’ importante conoscere tutti i segreti dell’agopuntura prima di adottarla come pratica sul nostro micio.
L’agopuntura per gatti: di che si tratta
Tra le discipline alternative probabilmente è quella più diffusa: le sue radici si ritrovano già nell’antichità, circa 5000 anni fa nelle popolazioni orientali. Non ha sempre raccolto consensi, nonostante sempre più persone si rivolgessero agli esperti per farsi curare con questa pratica. La sua definitiva affermazione tra le pratiche scientifiche risale al 1991, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definito la tecnica e la regolamentazione tecnica. Ma qual è il significato dell’agopuntura nelle pratiche orientali?
Secondo le popolazioni asiatiche tutto il mondo è mosso da un’energia allo stato puro, indispensabile non solo per la Terra ma anche per il singolo essere umano. Tale energia è stata battezzata col nomignolo di “qi”. La sua direzione dipende dai meridiani, ovvero dodici canali che si collegano agli organi interni. Un uomo sta bene quando l’energia al suo interno scorre senza ostacoli; se invece sta male significa che ci sono sovraccarichi di energia in alcuni punti del suo corpo, che ne rubano ad altri.
Dunque per combattere malattie e disturbi del corpo è necessario ritornare ad uno stato di salute non solo fisica ma anche facente parte di un equilibrio mentale. Naturalmente la sua pratica rifugge ogni intervento invasivo di tipo chirurgico e farmacologico, senza agire in maniera traumatica e violenta.
Agopuntura nei gatti: a cosa serve
Questa pratica orientale serve a risolvere dei problemi funzionali che spesso affliggono il nostro micio, ovvero: paralisi, infiammazioni non infettive (prendiamo ad esempio le allergie) e zone doloranti. Nello specifico ora andremo a vedere quali sono i problemi che spingono un padrone a sottoporre il suo micio alla pratica dell’agopuntura.
- Artrite o altre lesioni vertebrali o delle terminazioni nervose,
- problemi di respirazione,
- dermatite o altre infiammazioni della pelle del gatto,
- disagi gastrointestinali,
- problemi di fertilità,
- disturbi comportamentali,
- epilessia, convulsioni e spasmi.
Se il nostro gatto non presenta nessuno di questi disturbi, la scelta può anche essere mirata al rafforzamento dei muscoli: in questo modo li si rende più elastici e resistenti ad eventuali traumi. Infatti spesso sono i gatti impegnati in attività sportive importanti ad essere sottoposti a questo tipo di trattamento. Altri benefici si avranno sul sistema immunitario, in modo da rafforzare l’organismo che magari subisce anche trattamenti di medicina tradizionale.
Agopuntura nei gatti: dati scientifici alla mano
Vi sono alcune statistiche che hanno dato risultati molto confortanti sull’efficacia di tale pratica sui gatti e su altri animali domestici, come i cani: il 25% risolve del tutto il problema, il 50% nota importanti miglioramenti mentre solo il restante 25% non rivela alcun effetto positivo.
Eppure l’agopuntura è ancora molto in voga tra le persone che scelgono la medicina alternativa rispetto a quella tradizionale, insieme ad altre pratiche omeopatiche o di naturopatia. In realtà i risultati sono spesso la combinazione di una serie di fattori anche psicologici dell’animale stesso.
Agopuntura nei gatti: come si pratica
La tecnica prevede l’inserimento, o meglio l’infissione di sottili aghi in alcuni punti del nostro corpo (o di quello dell’animale). La funzione di questi aghi è quella di sciogliere gli ostacoli dei meridiani che circolano nel nostro corpo dolorante. Gli aghi introdotti nella pelle stimolano le fibre nervose: gli effetti saranno analgesici, sedativi, antinfiammatori etc.
Le sedute devono essere regolari e fatte da un esperto, che sarà in grado ance di chiarire la quantità di sedute necessarie per risolvere il problema. Nelle situazioni più gravi si consigliano solitamente un paio di sedute alla settimana, via via a diminuire fino alla risoluzione del problema.
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F.C.
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