Il tuo cane è affetto da acondroplasia? Capiamo insieme di cosa si tratta, come riconoscere questa condizione e a quali trattamenti sottoporre Fido.
L’acondroplasia è una condizione ereditaria che può colpire il cane, causandone uno sviluppo della crescita compromesso. Anche nota più comunemente come nanismo, in questo articolo approfondiamo tutte le informazioni da conoscere a riguardo.
Cos’è l’acondroplasia nel cane
L’acondroplasia è una condizione di natura genetica che determina la mancata crescita delle zampe.
Le articolazioni, infatti, rimangono più corte del normale perché le ossa dell’animale non si sviluppano come dovrebbero.
Ci sono alcune razze che presentano questa condizione come caratteristica richiesta dallo standard, da loro acquisita durante il processo di selezione da parte degli allevatori. Tra queste rientrano:
- Bassotto;
- Welsh Corgi;
- Skye Terrier;
- Basset Hound.
In altri casi, invece, l’acondroplasia può manifestarsi accidentalmente nel cane. Tra le razze maggiormente predisposte ci sono:
- Shih Tzu;
- Beagle;
- Bulldog inglese e francese;
- Spaniel giapponese;
- Shar Pei;
- Alaskan Malamute.
Potrebbe interessarti anche: Fido è sordo: tutto quello che c’è da sapere sulla sordità del cane
I sintomi dell’acondroplasia nel cane
Oltre alle zampe corte ed evidentemente sproporzionate rispetto al resto del corpo, l’acondroplasia nel cane si manifesta con altri sintomi.
Tra i principali segnali che indicano questa condizione ci sono:
- Denti storti;
- Spina dorsale sottosviluppata;
- Testa allungata;
- Deformità dello scheletro.
Gli animali che presentano acondroplasia potrebbero essere affetti da altri disturbi, tra cui:
- Cardiopatia;
- Convulsioni;
- Palato spaccato;
- Sordità;
- Artrite.
Potrebbe interessarti anche: Artrite nel cane: cause, sintomi, cura e rimedi naturali
Clicca su SUCCESSIVO per scoprire come diagnosticare e trattare l’acondroplasia nel cane