Il riflesso di trasalimento compare all’incirca al ventesimo giorno di vita del cucciolo, ed è un ottimo modo per testarne l’udito. Ecco come.
Nei primi giorni di vita Fido è particolarmente indifeso, completamente dipendente dalla madre e da alcuni automatismi, fondamentali per la sua sopravvivenza nell’attesa che i sensi si sviluppino. L’udito del cucciolo, che compare dopo qualche settimana, può essere testato grazie ad un particolare tecnica, che aziona il riflesso di trasalimento: scopriamo di cosa si tratta.
Anche Fido, appena nato, non è altro che un batuffolo indifeso. É la madre che farà da baluardo al piccolo, proteggendolo con tutta sé stessa da ogni pericolo. La minorata difesa del cucciolo è dovuta soprattutto all’assenza dei sensi, – non ancora sviluppati -che lo accompagneranno e guideranno per tutta la vita.
Ciechi, sordi, non in grado di muoversi se non molto limitatamente, e perfino senza olfatto, il loro senso principale. Soccorrono nei primissimi giorni diversi automatismi, alcuni dei quali fondamentali per la sopravvivenza del piccolo: si pensi, ad esempio, al riflesso perineale nel cane.
Un altro meccanismo che insorge nei primi giorni di vita del cucciolo è il riflesso di trasalimento. Esso compare intorno alla terza settimana, e può essere sfruttato per testare l’udito del piccolo.
É proprio in questa fase temporale che compare il senso uditivo, e grazie a questo piccolo test è possibile comprendere se vi sono problemi; in alcune razze, particolarmente soggette alla sordità (come il Dogo argentino), può essere particolarmente utile.
L’esperimento è molto semplice: basta mettere su un panno morbido e caldo il cucciolo, e battere le mani al di sopra della sua testa (rispettando una distanza di circa 10 cm); il piccolo dovrebbe alzarsi sulle zampe e subito dopo cadere a terra.
Niente paura, questa è la reazione naturale che dovrebbe avere; indica infatti che l’udito è perfettamente funzionante.
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Testare l’udito del cucciolo attraverso il riflesso di trasalimento è molto importante, perché consente di intervenire con tempestività sul problema; l’esperimento infatti può essere condotto quando il piccolo non ha nemmeno un mese.
Come detto alcune razze sono particolarmente predisposte al problema della sordità, ma è bene effettuare il test su ogni cucciolo. Non va infatti sottovalutata l’importanza del senso uditivo.
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Dopo l’olfatto, infatti, l’udito è il senso più sviluppato dei nostri piccoli amici a quattro zampe, che attribuisce al nostro amico a quattro zampe delle capacità strabilianti.
Non è un caso, ad esempio, che Fido sia in grado di avvertire il rumore dell’auto del proprietario ad una distanza rispetto alla quale nulla può un orecchio umano. Dunque, quando abbiamo un cucciolo in casa, non dimentichiamo di sottoporlo al test per l’udito che sfrutta il riflesso di trasalimento.
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A. S.
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