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Cani

I riflessi tonali nel cucciolo di cane: cosa sono e quando si manifestano

Hai mai sentito parlare di riflessi tonali nel cucciolo di cane? Scopriamo insieme cosa sono e quando si manifestano.

(Foto Adobe Stock)

Anche i cuccioli hanno le proprie risorse. Piccoli, indifesi, totalmente dipendenti dalla madre, soprattutto nei primissimi giorni di vita, quando sono estremamente vulnerabili, sono assistiti da una serie di automatismi che ne assicurano la sopravvivenza. Tra quelli che il cucciolo di cane può vantare, annoveriamo i riflessi tonali: scopriamo di cosa si tratta.

I sensi del cane

Nella percezione del mondo esteriore, Fido può contare su capacità strabilianti, quanto meno se rapportate a quelle dell’essere umano.

(Foto Adobe Stock)

Tra i sensi del cane, come noto, a farla da padrone sono l’olfatto e l’udito. Il primo è il senso per eccellenza del nostro amico a quattro zampe.

Un cane può disporre di ben 200 milioni di cellule olfattive, a fronte dei soli 5 milioni dell’essere umano. Traducendo questi dati in capacità concrete, apprendiamo che Fido ha una capacità di individuare e distinguere tra più odori 100000 volte superiore alla nostra.

Un modo diverso di guardare – o meglio, sentire – il mondo, che ci proietta verso scenari per noi soltanto immaginabili. In verità non possiamo competere nemmeno con l’udito del cane, in grado di percepire fino a 40.000 vibrazioni al secondo. L’essere umano? A malapena la metà.

Queste capacità strabilianti, tuttavia, non assistono Fido fin dalla nascita. Anzi, nei primissimi giorni della sua vita, il cucciolo è del tutto indifeso alle minacce del mondo esterno, avendo come unico baluardo la madre, e degli automatismi, che ne assicurano la sopravvivenza: tra essi annoveriamo i riflessi tonali.

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I riflessi tonali del cucciolo

I riflessi tonali si attivano fin dal momento della nascita del cucciolo, per evolversi con grande rapidità.

(Foto Adobe Stock)

Durante i primi tre giorni di vita, quando viene sollevato dalla madre (che lo afferra per la collottola), il cucciolo assume automaticamente una posizione fetale; questo perché gli arti si flettono automaticamente alla presa del suo esile corpo.

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É a partire dal quarto giorno fino al primo mese che il piccolo estenderà gli arti contemporaneamente al sollevamento. Un meccanismo bifasico, che possiamo distinguere in riflesso flessorio ed estensorio, che accompagneranno il piccolo nei primi 30 giorni di vita.

In questo breve lasso di tempo il cucciolo sarà in grado di spostarsi soltanto strisciando, percorrendo distanze insignificanti, anche a causa della stretta sorveglianza operata dalla madre. Al termine del primo mese il piccolo comincerà ad alzarsi sulle zampe anteriori, pronto a scoprire il mondo circostante.

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A. S.

 

Antonio Scaramozza

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Antonio Scaramozza

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