A norma di legge, quanto spazio occorre assicurare al proprio cane? La risposta non è identica per tutti i cittadini: ecco perché.
Non è affatto semplice districarsi tra le numerose ed intricate fonti del diritto in materia di animali d’affezione. E quindi anche capire qual è lo spazio minimo che occorre assicurare al proprio cane a norma di legge può divenire un rebus difficile da risolvere. Ecco cosa occorre sapere sull’argomento.
Non esiste una legge di rango nazionale che stabilisca di quanto spazio debba disporre un cane. Dunque, come regolarsi in merito? Di certo la decisione non viene lasciata alla discrezionalità del singolo; o almeno così non dovrebbe essere.
Il punto è che la disciplina in materia di animali d’affezione è eccessivamente frastagliata. Il Legislatore, con la Legge quadro n. 281 del 1991, si limita a dettare quelle che sono le linee guida che le Regioni sono tenute a realizzare, ricorrendo alla propria potestà legislativa.
Tali linee guida, tuttavia, enunciano principi di carattere generale (e talvolta si limitano a ribadirne di già esistenti). E dunque la regolamentazione di aspetti più pratici della vita concreta sono spesso devoluti alla Regione, se non agli atti degli enti locali, specialmente laddove la prima non preveda nulla a riguardo.
Pertanto non è affatto impossibile che si possa registrare un vuoto normativo sullo specifico quesito.
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Dunque per comprendere quanto spazio è necessario assicurare al proprio cane, è necessario gettare un occhio alla legge regionale territorialmente competente, e verificare se il Comune in cui si risiede abbia regolamentato la materia.
Come si potrà immaginare, il quadro complessivo è piuttosto eterogeneo.
Si va da Regioni che affrontano la questione in termini molto generici (come la Sardegna, che rimanda al concetto di “benessere dell’animale”), a Regioni che invece la disciplinano minuziosamente (come ad esempio il Friuli Venezia Giulia).
Difficile dunque fornire una misura standard dello spazio minimo da garantire, a norma di legge, ad un cane; seppur sono varie le Regioni che indicano gli 8 metri quadrati ad esemplare.
Ai fini della tutela e del benessere dell’animale non va considerato, in realtà, soltanto lo spazio di cui deve poter disporre, ma anche il riparo da sole ed intemperie, e l’utilizzo di eventuali mezzi di contenzione.
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Anche in questo caso, tuttavia, la questione è demandata alla competenza regionale. Ad oggi sono poche la Regioni che prevedono un divieto assoluto dell’uso della catena (come ad esempio la Campania); altre ancora ne ammettono l’impiego come eccezione, per ragioni temporanee e di sicurezza.
La maggior parte degli Enti consentono il ricorso allo strumento di contenzione per un numero limitato di ore al giorno.
In alcune, tuttavia, come la Sardegna, l’uso è consentito senza particolari limitazioni, quando questo si reputa necessario; ma in assenze di indicazioni più precise appare difficile considerare tali statuizioni come un divieto parziale nell’uso della catena.
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