Per quanto sembrino numerosi, i colori dei cani sono soltanto due:
- giallo (che può intensificarsi fino al rosso)
- nero (che può diluirsi fino al marrone o blu)
Solo due, infatti, sono i pigmenti presenti nel mantello: la feomelanina e l’eumelanina. L’assenza di pigmento dà il colore bianco. La classificazione di Solaro vede soltanto due tipi di mantelli rispetto ai colori e cioè: mantelli unicolori e mantelli pluricolori: binari o ternari.
In realtà da uno schema preciso, nasce un’infinità di possibili combinazioni: tanto che è praticamente impossibile elencarle tutte, anche perchè i diversi standard spesso utilizzano termini estremamente specifici per indicare la stessa combinazione di colore in razze diverse. Per esempio il “nero-focato” del Doberman diventa “black and tan” nel piccolo Terrier che porta lo stesso nome: il colore è preciso identico, ma il profano può restare perplesso. Perchè lasciare il colore in inglese in uno standard in italiano? In teoria il motivo è che il “tan” non è un rosso generico, ma il preciso punto di rosso che si vorrebbe trovare in un perfetto esemplare della razza.
Ecco spiegate meglio le combinazioni più diffuse nel mantello del cane:
- Albicocca: mantello unicolore tipico di alcune razze canine come il Barbone, di un particolare arancio tendente al rosa, proprio come il colore del frutto da cui prende il nome.
- Arlecchino: è un particolare mantello bicolore a fondo bianco, con pezzature disposte a formare piccole macchie più regolari possibile. Il mantello arlecchino deve essere rigorosamente bicolore: se compaiono macchie di due colori diversi il cane è da squalifica. Il più tipico esempio di questo mantello si trova nell’Alano, un tipo particolare di arlecchino è il mantello a pois del Dalmata.
- Bianco-nero, bianco-marrone, bianco-arancio etc: si intende un mantello pezzato. La pazzatura può essere dovuta alla presenza di un solo pigmento o dalla mescolanza di peli pigmentati con peli bianchi. Il primo colore, messo davanti al trattino, è il colore di base ovvero un cane bianco-nero è di fondo bianco con pezzature nere, l’inverno quando si tratta di un cane nero-bianco.
- Blu: mantello unicolore nero diluito.
Blu-merle: particolare mantello in cui al bianco si uniscono il nero e il blu, in diverse combinazioni più facili da osservare che spiegare. Questo mantello si trova facilmente nei Pastori scozzesi come l’Australiand Shepherd.
- Carbonato: mantello in cui il nero si sovrappone al colore di base non con macchie o pezzature delineate, ma con un effetto sfumato.
- Focato: mantello bicolore a fondo nero o marrone su cui compaiono macchie rosso fuoco in punti precisi del corpo. Nero-focato è sinonimo dell’inglese black and tan.
- Fulvo: mantello unicolore in cui la feomelanina dà una colorazione particolarmente intensa.
- Fulvo scuro: mantello binario composto da una mescolanza di peli rossi e neri.
- Grigio: non è mai unicolore perché deriva dalla mescolanza di peli bianchi e neri. Quando il mantello è unicolore non si chiama grigio, ma blu.
- Maschera: particolare disegno ben delineato che caratterizza la testa di alcune razze, in colore contrastante con quello di base. Molto tipiche ed estremamente varie le maschere di alcuni cani nordici da slitta come il Siberian Husky.
- Melato: mantello apparentemente color miele uniforme, ma composto da una mescolanza di peli bianchi e rossi.
- Roano: mantello composto da peli bianchi mescolati con peli pigmentati sia con eumelanina che con fenomelanina.
- Tigrato: mantello bicolore con un colore di base su cui compaiono striature più scure, disposte proprio come le caratteristiche strie della tigre.
- Tricolore: come nel caso del roano, in questo mantello sono presenti contemporaneamente peli bianchi, peli pigmentati di giallo e peli pigmentati di nero: in questo caso però sono disposti in maniera da formare una pezzatura.
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