Per capire meglio i due concetti bisogna avventurarsi nel mondo delle adozioni: ecco cosa sono il pre-affido e il post-affido del cane.
Cosa accade quando un cane viene dato in adozione e per cosa si distinguono le due fasi immediatamente precedente e successiva? Queste sono le domande che possiamo porci di fronte all’adozione di un cane: è un’operazione accurata, svolta da alcuni volontari e operatori che fanno dei controlli, esattamente come accade per i bambini. I cani non vengono dati ad una famiglia semplicemente perché essa lo richiede, ma la stessa dovrà essere sottoposta a controlli sia prima sia dopo l’arrivo del quattro zampe. Ecco cosa bisogna sapere sulla fase pre-affido e post-affido di un cane.
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Sebbene per alcuni affidatari i controlli possano sembrare in un certo senso invadenti della propria privacy, in realtà il tutto è svolto con l’obiettivo di affidare il cane in mani responsabili e amorevoli. Soprattutto quando si tratta di animali che hanno subito traumi e violenze, è fondamentale che essi siano affidati a famiglie in grado di prendersi cura di loro e con tanto amore da dare (Leggi qui: Come prendersi cura di un cane abbandonato: i consigli principali). Appunto a questo sono mirati una serie di controlli sia prima sia dopo l’atto di affido del cane, che devono accertarsi che la situazione sia sempre sotto controllo.
Infatti si tratta di un compito molto delicato, quello svolto da volontari e responsabili di canili e altre strutture che ospitano cani. Prima di ‘dare’ il cane bisognerà fare indagini sulla famiglia, ma anche capire se il cane può essere adatto a vivere in quel contesto secondo alcuni parametri come stazza, età e condizioni fisiche dell’animale. Allo stesso tempo dovranno essere ‘indagate’ anche la famiglia, i suoi componenti ma anche la casa dove il cane andrà ad abitare. E’ probabile che un solo controllo non basti: oltre alla compilazione di un questionario e un colloquio iniziale, serviranno anche una serie di altri incontri.
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Come si intuisce dalla stessa espressione, il pre-affido è la fase precedente alla eventuale adozione del cane. In pratica è il momento in cui volontari e responsabili fanno indagini sulla famiglia richiedente. Andranno a trovare i vari componenti del nucleo familiare, per capire, attraverso una serie di domande, se la famiglia può essere o meno adatta a ricevere il cane. Si dovrà osservare il contesto, la casa e far capire ai vari componenti cosa significa avere un cane in casa. Di certo non è facile capire il tipo di famiglia a ‘prima vista’ ma con il tempo si acquisisce anche la giusta esperienza e sensibilità per capirlo (Leggi qui: Obblighi del proprietario di un cane: il vademecum del padrone perfetto).
Alla famiglia saranno poste una serie di domande, non solo del questionario, ma anche sorte dalla visione del contesto familiare. Di certo è importante capire com’è fatta quella famiglia, ma soprattutto se hanno un’idea di cosa li aspetta e come cambieranno le loro abitudini con un cane in casa.
Se i volontari o comunque i responsabili della scelta riterranno adatta la famiglia, si passerà alla fase del vero e proprio affido del cane. Ci si dovrà organizzare al meglio per accogliere il nuovo amico a quattro zampe: non basteranno accessori e giochi per lui, ma soprattutto tanto amore. In questa fase iniziale di ‘conoscenza’ tra cane e famiglia, non saranno lasciati soli: i volontari saranno sempre pronti ad intervenire qualora ci fossero dubbi o problemi, o peggio, ripensamenti.
Nella fase post-affido quindi la famiglia riceverà nuovamente la visita degli esperti. Purtroppo non si tratta di mancanza di fiducia nei confronti delle persone ma, purtroppo, vi sono ancora numerosi casi di famiglie malintenzionate che si fingono amorevoli per poi abusare del cane con violenze e maltrattamenti. Purtroppo, non sono rari i casi di adozioni che sfociano in tragedie, come questa trattata nel seguente articolo: Adotta un cane, dopo due settimane lo fa sopprimere: ‘abbaia troppo!’. Se gli esperti lo riterranno necessario potrebbero esserci anche più visite.
Cosa ci vuole per avere in affido un cane e che caratteristiche deve avere la famiglia? A parte qualche condizione pratica e logistica, per cui un cane di grossa stazza non potrebbe vivere ad esempio in un appartamento minuscolo, quello che si richiede è amore e responsabilità. Spesso alcune famiglie, seppur spinte dalle migliori intenzioni, non riescono a comprendere appieno cosa significa badare ad un cane e prendersi cura di lui tutti i giorni. E’ una responsabilità costante, non lo sfizio di un giorno o fatto per soddisfare il capriccio di un bambino.
Il cane ben inserito entrerà a far parte della famiglia nella sua quotidianità, ma anche durante le feste e i periodi di vacanza. Un cane è per sempre: bisognerà trattarlo come uno di famiglia.
Francesca Ciardiello
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