Portare il cane al ristorante: è sempre possibile o può essere vietato dal ristoratore? Scopriamo insieme che cosa stabilisce la legge.
Non sempre si possono lasciare da soli a casa i nostri amici a quattro zampe; e soprattutto non sempre si vuole. Purtroppo, tuttavia, non possono seguirci dappertutto. E laddove si abbia un dubbio sul fatto se Fido possa accedere o meno in un esercizio pubblico, è meglio informarsi preventivamente, al fine di evitare disagi. Ad esempio, il cane può entrare in un ristorante? Ecco che cosa dice la legge.
Dove possono entrare i cani?
Diciamo la verità, sono tanti coloro che porterebbe ovunque con sé il proprio amico a quattro zampe: in ufficio (sull’argomento può interessare la lettura di Si può portare il cane in ufficio? Che cosa stabilisce la legge riguardo gli animali sul luogo di lavoro) , a fare la spesa, a sbrigare delle commissioni.
Ma non tutti gradiscono la presenza degli animali negli esercizi pubblici, soprattutto in quelli dove si mangia o si acquistano cibi destinati a finire sulle nostre tavole. Al di là delle diverse preferenze delle persone sul tema, è bene sapere dove effettivamente Fido può seguirci e quali solo le norme rispettare nel caso.
Cosa stabilisce la legge in merito?
Per poter rispondere alla domanda è bene chiarire la distinzione tra luogo pubblico e luogo aperto al pubblico.
Il primo, appartenente al demanio dello Stato, è un luogo aperto a tutti, ove ognuno può circolare liberamente; e l’ingresso al cane nei luoghi pubblici è sempre consentito, purché condotto al guinzaglio, e facendogli indossare la museruola, laddove si renda necessario.
Il luogo aperto al pubblico, invece, è un luogo privato, al quale, tuttavia, è possibile accedere, rispettando le condizioni stabilite dal proprietario.
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I cani possono entrare nei ristoranti?
Ebbene sì; per comprendere se è lecito portare il cane al ristorante, è necessario comprendere in quale categoria rientra tale tipologia di locale.
Ovviamente si tratta di un luogo aperto al pubblico, ed è il ristoratore dunque a stabilire quelle che sono le condizioni di accesso nell’esercizio; compreso l’eventuale divieto di ingresso ai cani (e agli animali in generale).
Insomma, c’è ben poco da fare nell’ipotesi in cui il proprietario non ammetta animali all’interno del ristorante; il suo unico onere è rendere tale decisione conoscibile ai clienti, apponendo il relativo divieto all’ingresso.
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Anche nell’ipotesi in cui sia consentito l’accesso al cane, resta fermo il rispetto delle norme da seguire anche nei luoghi pubblici.
E dunque l’animale dovrà essere custodito adeguatamente dal proprietario, quantomeno al guinzaglio (non è fatto obbligo di usare il trasportino), e in un modo tale che non ostacoli e crei pericoli ai lavoratori e agli altri commensali del locale.
Non va mai dimenticata la museruola, che va fatta indossare all’animale solo laddove le circostanze lo rendano necessario. Si rammenta, infine, che l’ingresso dell’animale è tassativamente vietato nei luoghi in cui si conservano o si preparano i cibi, come stabilito anche dal Regolamento n. 852/2004/CE sull’igiene dei prodotti alimentari.
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Antonio Scaramozza