Il dibattito è animato e aperto da anni… E’ più intelligente il cane o il gatto? In questo articolo cercheremo di stabilire se esiste davvero una supremazia di una specie sull’altra
La questione è veramente annosa e molto dibattuta: vede schierati da una parte i cinofili e dall’altra i gattofili, che “si danno battaglia” per sostenere la supremazia intellettuale dei cani sui gatti o viceversa.
Nel corso degli anni si sono susseguiti studi interessanti al riguardo, con risultati ambigui e contrastanti: ne parliamo in questo articolo per cercare di capire se davvero è possibile stabile se una specie è più intelligente dell’altra.
È più intelligente il cane o il gatto?
Chi ha un cane afferma che Fido è molto simile all’uomo, capace di provare emozioni forti e di essere leale, gioioso, obbediente… gli mancherebbe soltanto la parola. Chi possiede un gatto, al contrario, crede che la sua intelligenza dipenda dal suo istinto e lo ritiene superiore ai cani per la sua totale indipendenza e per lo spirito da selvaggio predatore.
Molti pensano che esaminare solamente la composizione del cervello per definire chi è più intelligente tra le due specie animali sia alquanto riduttivo: cani e gatti dimostrano le proprie abilità in modi differenti tra di loro.
I cani, è consolidato, hanno un’intelligenza molto simile a quella umana: sono empatici e in grado di riconoscere perfettamente un volto dopo averlo osservato.
I gatti, al contrario, sono autonomi e si legano meno profondamente al proprio padrone, forse solo il gatto siamese fa eccezione in questo. Micio è perfettamente autosufficiente anche in assenza dell’uomo ed è questa la situazione in cui manifesta maggiormente le sue capacità cognitive, presentando capacità di adattamento che il cane non ha.
Specifiche ricerche scientifiche sono nate per dare una risposta a questa domanda.
Gli scienziati di differenti scuole del mondo hanno condotto molte ricerche riguardo all’intelligenza di cani e gatti con l’intento di definire se esista una reale superiorità di una delle due specie dal punto di vista intellettivo. Ancora oggi, non sembra esserci una risposta univoca. I risultati emersi sono contrastanti, soprattutto perché cani e gatti sono molto differenti, soprattutto nel modo di mostrare le loro capacità intellettive.
Se si considera la sola “potenza” del cervello, i cani vincono a mani basse.
Secondo uno studio della Vanderbilt University del Tennessee (USA) i cani sarebbero più intelligenti dei gatti. La neuroscienziata Suzana Herculano-Houzel, a capo della ricerca che ha coinvolto un’equipe internazionale di studiosi, sostiene che il numero dei neuroni sarebbe a oggi la misura più efficace per quantificare l’intelligenza degli animali.
Analizzando proprio la specifica quantità di cellule grigie presenti nella corteccia cerebrale di cani e gatti, si sarebbe evidenziato che i neuroni presenti nei cani sarebbero 530 milioni, quelli dei gatti appena 250 milioni.
La corteccia cerebrale rappresenta la struttura più evoluta per le funzioni cognitive complesse, come il pensiero, la consapevolezza, la memoria e il linguaggio.
Il numero di neuroni incide sia sulla percezione che gli animali hanno di ciò che li circonda, sia sulla loro capacità di prevedere che cosa accadrà. Questa scoperta è essenziale per spiegare alcune importanti abilità dei cani, come la loro grande capacità di cacciare, derivante dalla possibilità di rielaborare in modo più accurato le esperienze passate e di imparare da esse.
La rivista New Scientist ha deciso di raggruppare tutti gli studi effettuati nel tempo e analizzarli per stabilire se sia più intelligente il cane o il gatto.
Le categorie utilizzate per il nuovo studio sono state in totale 11, vi riportiamo di seguito una breve sintesi rispetto a quanto emerso:
Analizzando questi studi, la risposta corretta alla domanda su chi sia più intelligente tra il cane o il gatto sembra essere il cane, ma non è ancora detta l’ultima parola…
Non tutti gli studiosi ritengono che un animale debba essere considerato intelligente solamente perché ha capacità specifiche dell’essere umano. Anche le specie meno evolute sono intelligenti, dal momento che riescono a rispondere alle loro necessità di sopravvivenza: per questo motivo è difficile operare un paragone tra differenti specie.
I felini sembrano aver sviluppato alcune capacità determinati per sopravvivere, esattamente come hanno fatto i cani con altre abilità. Ciascun animale ha capacità intellettive diverse e sembra difficile stabilire una superiorità in toto per i cani o per i gatti.
Uno studio giapponese condotto all’Università di Kyoto mette in discussione l’ipotesi di una maggiore intelligenza canina, sostenendo che i gatti sarebbero intelligenti come i cani.
La ricerca ha dimostrato che anche i felini, al pari dei cani, avrebbero la consapevolezza di un evento passato, sarebbero quindi dotati della cosiddetta “memoria episodica”.
Gli scienziati hanno effettuato un test su 49 gatti domestici: dopo aver somministrato loro del cibo in una determinata ciotola, a 15 minuti di distanza era verificato se i mici fossero in grado di ricordare in quale di esse avevano mangiato. I risultati sono stati chiari: i gatti erano capaci di riconoscere (e ricordare) quale fosse e dove fosse la loro ciotola.
Ciò vuol dire che i gatti sono in grado di ricordare specifici episodi piacevoli di cui sono stati protagonisti, ma non solo: tramite altri test mentali si è evidenziato che saprebbero riconoscere anche le espressioni facciali o i gesti del padrone, come fanno i loro rivali cani.
Saho Takagi, la psicologa che ha condotto la ricerca in Giappone, si spinge ancora oltre e sostiene che, forse, i gatti possiedono anche una sorta di “coscienza”.
Insomma, il dibattito tra chi è più intelligente fra cani e gatti resta più che mai aperto e animato: le ricerche sul campo continuano, promettendo risultati stupefacenti!
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R.B.
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