Piante tossiche per il cane: da quelle ornamentali, a quelle coltivate e selvatiche
Piante selvatiche pericolose per Fido
Tra le piante selvatiche che risultano tossiche per il cane ci sono:
Acetosa (Famiglia Polygonaceae): se le foglie vengono ingerite in grande quantità, l’animale potrebbe andare incontro ad un’insufficienza renale;
Arum maculatum (Famiglia Araceae): si tratta di una pianta estremamente pericolosa che porta la morte per alterazioni del ritmo cardiaco;
Atropa belladonna (Famiglia Solanaceae): anche in questo caso si potrebbe trattare di un’intossicazione letale tramite ingestione delle bacche, con tachicardia, coma, paralisi del sistema nervoso parasimpatico;
Bella di Notte (Famiglia Nyctaginaceae): i suoi semi sono tossici che se vengono ingeriti dal cane provocano dolori addominali, nausea e vomito, a volte stato confusionale e dilatazione delle pupille;
Cicuta (Famiglia Apiaceae): le sue foglie sono velenose sia per l’uomo che per i cani e in base al peso corporeo, la quantità ingerita può portare rapidamente a morte con sintomi neuromuscolari;
Colchico (Famiglia Liliaceae): una pianta autunnale molto velenosa. Il bulbo e i semi possono dare al cane un avvelenamento mortale, dopo collasso, paralisi muscolare e respiratoria. Letale anche per l’essere umano;
Datura (Famiglia Solanaceae): si tratta di una pianta tossica per gli uomini e gli animali con tossine pericolose sia nelle foglie che nei semi che provocano disturbi della vista, disorientamento, nausea, crisi di panico, aritmie, convulsioni, fino alla morte;
Digitale (Famiglia Scrophulariaceae): se assunta in quantità eccessive può creare gravi aritmie anche negli animali;
Giusquiamo (Famiglia Solanaceae): una pianta tossica le cui foglie e semi se ingeriti, contenendo due alcaloidi il l-giusquiamina e scopolamina, possono portare rapidamente allo stato d’incoscienza e morte, provocate da un grave scompenso cardiaco;
Lauroceraso (Famiglia Rosaceae): si tratta di una pianta diffusa per le siepi. Ma in realtà le sue foglie e i suoi frutti sono letali dando un blocco della respirazione cellulare, convulsioni nel cane e coma, seguiti da morte;
Maggiociondolo (Famiglia Fabaceae): sia i fiori che i semi e le radici sono molto pericolosi se vengono ingeriti provocando coliche, sudorazione accentuata, crampi, incoordinazione, fino al coma;
Mandragora (Famiglia Solanaceae): anche piccole quantità di semi ingeriti sono pericolose provocando ipertensione, febbre, insufficienza renale, fino a perdita di coscienza;
Noce vomica (Famiglia Loganiaceae): i suoi semi contengono un alcaloide estremamente velenoso, che porta a convulsioni violente, contrazioni tetaniche e morte per paralisi respiratoria;
Ricino (Famiglia Euphorbiaceae): i suoi semi contengono un potente veleno che se ingerito provoca nell’arco di 18-24 ore gastroenterite, febbre, gravissimi danni renali, sete intensa e fortissimi dolori colici. L’evoluzione porta a convulsioni e conseguente morte, simile all’avvelenamento da cianuro.
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