Il cane negli ultimi 30mila anni è sempre stato al fianco dell’uomo e veniva impiegato sia per proteggere una comunità che i greggi da predatori eventuali. Le diverse utilità del cane (clicca qui) si sono evolute attraverso i millenni e il cane ha iniziato a rivestire un ruolo centrale come supporto, conquistandosi quello del “migliore amico dell’uomo” per gli affetti, la fedeltà e devozione.
Oggigiorno il cane è entrato a far parte del nucleo famigliare e grazie alle lotte animaliste, si sono definite delle regole per tutelare i diritti degli animali da compagnia. Tuttavia, ancora oggi, può sorprendere l’affetto che una persona prova per il suo cane, trattandolo come un figlio (clicca qui) e che il settore degli accessori per animali è in continua crescita, nonostante la crisi, mostrando quanto sia importante il peloso di casa per un nucleo famigliare.
Un fenomeno che è al centro di numerosi studi e ricerche mirate a svelare il misterioso sentimento che unisce l’uomo al cane. Sul tema è intervenuto anche uno psicologo francese, Philippe Hofman, che ha appena pubblicato un saggio intitolato “Le chien est une personne”, edito Albin Michel, (Il cane è una persona), nel quale cerca di spiegare come questo adorabile piccolo essere abbia conquistato l’animo umano grazie alla sua lealtà, fedeltà, capacità di ascolto, di adattamento e d’empatia.
Ecco allora un piccolo percorso sul perché il cane sia diventato una persona, attraverso un’intervista di Hofman, riportata da Levif.be e tradotta da Amoreaquattrozampe.
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