Per un’operazione può essere necessaria: i rischi dell’anestesia sul cane

Per un’operazione può essere necessaria: i rischi dell’anestesia sul cane

Quando deve essere sottoposto a un intervento è spesso necessaria ma pericolosa: quali sono i rischi dell’anestesia sul cane e come affrontarli.

Cani sottoposti ad anestesia
Cane sottoposto ad anestesia con catetere e gassosa: i rischi dell’anestesia sul cane (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Il momento dell’operazione non è mai semplice, soprattutto per il padrone che vede avvicinarsi quel giorno tanto atteso e temuto. Tra i pericoli cui va incontro il nostro amico a quattro zampe vi sono anche quelli legati alla utilissima pratica pre-intervento, che però ha i suoi effetti collaterali: ma quali sono i rischi dell’anestesia sul cane? Ecco cosa bisogna conoscere per affrontarli al meglio e senza ulteriori danni al nostro cane.

Anestesia per gli animali: di cosa si tratta

Ne sentiamo spesso parlare dal medico che ci espone le varie fasi dell’operazione: quella immediatamente prima dell’intervento è spesso relativa all’anestesia, una pratica medica che serve a rendere lo stesso più sicuro, indolore e l’animale più docile. Essa vene preceduta da una serie di esami e analisi per prevenire eventuali effetti collaterali che la stessa pratica comporta.

Cane prima dell'operazione
Cane dal veterinario prima di un’operazione: i rischi dell’anestesia sul cane (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Non sarà effettuata indistintamente e con gli stessi farmaci per tutti i pazienti veterinari, per in quali sarà stilato una sorta di piano anestesiologico che tiene conto di vari fattori, tra cui:

  • razza,
  • età,
  • condizione fisica,
  • peso.

La stessa fase di anestesia viene preceduta da una fase pre-anestetica, nella quale il cane viene trattato con analgesici e sedativi, che rendono l’animale più docile e garantiscono un miglior effetto dell’anestesia. Essa può essere effettuata sia attraverso un catetere, un tubicino di plastica inserito in una zampa o tramite inalazione di gas e ossigeno (che andrà a sostituire il primo nella fase del risveglio).

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I rischi dell’anestesia sul cane: quali sono

Ma è possibile che una pratica medica abbia degli effetti collaterali tanto gravi? Purtroppo soprattutto nel caso dei rischi dell’anestesia sul gatto il pericolo non è affatto da sottovalutare, ma nel caso del cane pare siano nettamente inferiori. Infatti uno studio a cura dell’Università di Manchester ha condotto un esperimento per capire l’incidenza di morte su un campione di circa 150mila cani su cui è stata effettuata l’anestesia previo operazione (spesso di sterilizzazione nel cane).

Su circa 10mila cani ‘solo’ 14 sono stati i casi di decesso legati alla pratica anestesiologica, di cui 10 entro le 48 immediatamente posteriori ad essa. Ma gli eventi mortali delle povere vittime sono stati ‘spiegati’ anche in base a vari fattori, come ad esempio:

  • età del paziente (avanzata nell’esemplare anziano),
  • stato fisico già critico,
  • razze a rischio.

Tra queste ultime è utile individuarne alcune che sono più sensibili agli effetti dell’anestesia rispetto ad altre, come ad esempio le razze dolicocefale (quelle col muso più lungo rispetto agli altri). Di sicuro comunque rispetto a prima, questi rischi sono valutati in anticipo, quindi il padrone dovrebbe già sapere a quali va incontro il suo amato Fido.

I rischi dell’anestesia sul cane: perché il post operazione è importante

Il nostro cane non dovrà mai essere lasciato solo né prima né dopo l’intervento, perché il nostro conforto gli sarà davvero utile per riprendersi meglio: la fase post-operatoria è infatti molto delicata fin dai primi momenti, come quello del risveglio. Già durante la somministrazione dell’anestesia il cane sarà costantemente monitorato, ovvero saranno controllati i suoi parametri vitali:

Cane Cocker Spaniel
Cocker Spaniel tra le razze più sensibili ai rischi dell’anestesia sul cane (Canva-Amoreaquattrozampe.it)
  • rilevazione del polso,
  • pressione del sangue,
  • temperatura,
  • respirazione,
  • ossigenazione.

I medici avranno sotto controllo non solo lo stato di salute dell’animale ma anche il suo livello narcotico: questo monitoraggio verrà effettuato da specifiche macchine fino al momento del completo risveglio dell’animale. Esso avviene in un ambiente tranquillo, con luce soffusa ma gli effetti dell’anestesia possono essere ancora attivi o addirittura ‘prolungati’ dalla somministrazione di altri analgesici.

Sarà il medico a valutare, in base alle condizioni del paziente, le sue dimissioni: in alcuni casi potrà essere riportato a casa in giornata, in altri invece potrebbe essere ricoverato per più giorni.

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