Hai deciso di prendere un cane? Sia che tu voglia adottarlo, comprarlo o affidarlo si parla di passaggio di proprietà del cane: ecco cosa serve per farlo.
Un cane in casa è sempre una decisione da ponderare con serenità ma soprattutto con forte senso di responsabilità: non si tratta di un giocattolo o di qualcosa che, una volta che ci siamo stancati, si può dare via. Prendere un cane con sé è una scelta che cambia la vita e che dura una vita intera. Ma quali sono i passaggi burocratici e legali per prendere un cane in casa? Tutte le notizie, consigli e documenti necessari per il passaggio di proprietà del cane.
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Come è chiaro nella stessa dicitura, il ‘passaggio’ trasferisce la proprietà di un cane ad un soggetto diverso da chi la deteneva in precedenza. I motivi di questo passaggio possono essere tanti e non necessariamente tra persone estranee: pensiamo ad una coppia di coniugi che decide di separarsi oppure di un figlio che si trasferisce e decide di portare nella sua nuova casa il cane, precedentemente di proprietà di un altro membro familiare (Leggi qui: A chi vanno il cane e il gatto in caso di divorzio?).
Il passaggio di proprietà, d’altra parte, può avvenire anche tra soggetti che non hanno tra loro alcun legame di parentela, come ad esempio un allevatore e l’acquirente. Sebbene in molti non accettino questa dicitura, poiché tratta il cane alla pari di Res, di un bene mobile, purtroppo è proprio di questo che si tratta: in termini di Legge, Fido è un ‘qualcosa’ la cui proprietà appartiene all’uno o all’altro umano.
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Secondo la Legge, almeno per tutti i cani nati dal 2004 in poi, è obbligatoria l’installazione del microchip ai cuccioli che non hanno compiuto ancora 60 giorni di vita. Si tratta di un dispositivo da inserire, con una procedura rapida e indolore, sottopelle al cane (Per approfondire: Microchip al cane: cosa è, a cosa serve, costi e curiosità). Questo dispositivo consente di registrare i dati personali del cane e del suo padrone (nome, cognome, codice fiscale, sesso, razza, età etc. oltre a tutti i dati relativi all’umano): tutte queste informazioni sono contenute in un codice di 15 cifre, naturalmente unico per ogni esemplare. Quindi è un mezzo molto utile per identificare il cane (e quindi il padrone) in caso di smarrimento o problemi di cui dovrà rispondere appunto il legittimo proprietario.
Al momento della installazione del microchip, il veterinario rilascia al proprietario una carta, un documento che riporta le informazioni relative al dispositivo appena installato. Nello stesso foglio vi è una sezione dedicata proprio all’eventuale passaggio di proprietà del cane ad un altro padrone. Dovranno essere segnalate anche le date del passaggio e, naturalmente, i dati relativi al nuovo proprietario (Leggi qui: Essere proprietario di un cane: come dimostrarlo secondo la Legge).
Il documento relativo al microchip dovrà essere consegnato all’Asl di competenza del territorio, che provvederà a informare l’azienda sanitaria locale del luogo di residenza. Spesso, per velocizzare la pratica, si decide di inviare la copia direttamente ad entrambi gli uffici.
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Una volta fatto impiantare il microchip, occorre rendere noto all’Asl di appartenenza il passaggio. Oltre a versare una quota di 8 euro all’azienda sanitaria di residenza, di cui si dovrà conservare la ricevuta, si dovrà inviare la denuncia di iscrizione all’anagrafe canina, compilata e firmata in tutte le sue parti sia dal vecchio che dal nuovo proprietario, l’iscrizione all’anagrafe canina e documento di identità e codice fiscale del primo e del nuovo proprietario. Nelle spese c’è da considerare anche quella all’anagrafe canina, che ammonta a 20 euro.
I due proprietari dovranno essere entrambi maggiorenni, altrimenti la pratica non avrebbe valore legale. E per quanto riguarda il cambio di residenza? Anche in questo caso, sebbene il padrone resti lo steso, bisognerà comunicare il trasferimento alla nuova Asl di appartenenza entro 15 giorni dall’effettivo trasloco. Non è un passaggio da sottovalutare, poiché la mancata dichiarazione del cambio di residenza o la non iscrizione all’anagrafe canina sono punite con multe da 38 euro a 232 euro.
Francesca Ciardiello
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