A volte è necessario eseguire un parto cesareo nel cane, vediamo quando e quali rischi ci sono possono essere secondo gli esperti.
Così come per le donne, anche la gravidanza delle cagnoline può essere un momento di felicità straordinario. La gravidanza, però, non è facile e può comportare dei problemi di salute e delle complicazioni. Questo avviene negli esseri umani e negli animali.
Durante la gravidanza non tutto può andare come dovrebbe e rendersi necessario il parto cesareo nel cane. Andremo in profondità su questo argomento molto delicato e vedremo di capire le differenze tra parto naturale e cesareo, quando bisogna intervenire e quali sono i rischi.
Naturalmente, ci affideremo a informazioni fornite dagli esperti in modo tale da essere consapevoli e preparati sull’argomento in caso di necessità per la propria cagnolina e non solo.
Parto cesareo nel cane: quando è necessario
Il parto naturale del cane avviene dopo 60 giorni di gravidanza. Una cagnolina porta nella pancia i suoi cuccioli per due mesi e poi si prepara in modo del tutto naturale ad accoglierli. I cuccioli escono dopo qualche ora dall’inizio delle contrazioni e tra un cucciolo e l’altro può passare del tempo, minimo mezz’ora.
I cagnolini escono nel sacco amniotico, poi la mamma lo apre, stacca il cordone e lecca i piccolini in modo da attivare in loro le funzioni vitali. Tutto questo se è andato tutto come doveva andare. Se, invece, c’è qualche complicazione si rende necessario il parto cesareo.
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Nel caso in cui la cagnolina non riesca o non possa partorire in modo naturale, ecco che si rende necessario l’intervento chirurgico. Il parto cesareo è un’operazione in cui si taglia l’utero della cagnolina incinta per estrarre i cuccioli. Può avvenire in situazione di emergenza oppure in modo programmato.
Il veterinario per valutare la situazione prende nota di tre elementi: la durata della gravidanza, valore del progesterone ematico e il battito cardiaco dei cuccioli.
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Un travaglio ostruito che rende necessario il cesareo può avere queste cause:
- la razza: alcune razze di taglia piccola hanno difficoltà nel parto;
- malformazioni del bacino della cagnolina;
- troppi cuccioli nella pancia: se sono tanti, la cagnolina potrebbe esaurire le energie prima di arrivare a far uscire l’ultimo cucciolo;
- contrazioni uterine improduttive: capita spesso, ad esempio, nel Scottish Terrier;
- quando è presente solo un cucciolo: potrebbe capitare che la presenza di ormoni non sia sufficiente;
- cuccioli malformati: se i feti all’interno hanno delle malformazioni è meglio procedere con il cesareo.
Questa procedura comporta dei rischi.
Conseguenze e rischi
Trattandosi di un intervento chirurgico, ci sono dei rischi da mettere in conto.
Tra i rischi più comuni ci sono questi:
- lesioni della vescica;
- emorragia;
- infezioni dell’utero.
Tenendo conto di questo, è fondamentale affidarsi ad una clinica competente. Questa deve avere un anestesista e un veterinario con esperienza in questo campo.
Secondo gli esperti è necessario usare degli anestetici a rapido metabolismo per ridurre i rischi e i problemi sulla circolazione e la capacità respiratoria dei cuccioli che devono nascere.
Occorre, probabilmente, dare degli antibiotici dopo il parto cesareo per prevenire l’infezione. Ricordiamo che il parto cesareo comporta una ferita sulla pancia che va richiusa e a cui serve del tempo per guarire. La zona è delicata perché continuamente stimolata per l’allattamento.