In alcuni paesi sono state introdotte delle norme con il divieto per i privati di detenere alcune razze di cani considerate pericolose o in altri casi, vi è l’obbligo da parte dei proprietari di seguire un corso di formazione per conseguire un attestato con il quale una persona dimostra che è capace di gestire un cane particolare.
Ma non è sempre così e molte amministrazioni introducono il divieto di possesso, da un giorno all’altro, senza considerare le ripercussioni per gli esemplari accolti nelle famiglie, provocando non solo un’ondata di abbandoni ma anche dei veri e propri dramma, per cui i proprietari si devono separare del proprio compagno a 4zampe.
E’ quanto sta accadendo a Montreal in Canada, dove l’amministrazione ha approvato questa estate un decreto che vieta il possesso di pit bull in città. La nuova norma entrerà in vigore a gennaio 2019 e i proprietari dovranno adeguarsi alla normativa che prevede alcune deroghe per chi ha un pit bull: obbligo microchip, sterilizzazione, obbligo della museruola e guinzaglio di non oltre 1,25 metri. I cani non potranno essere liberi se non in aree con un recinto di almeno due metri di altezza. Il mancato rispetto delle norme prevede la revoca del permesso di detenzione del pit bull e l’eutanasia del cane.
Carolynn Williams responsabile di un’associazione locale, la One Last Chance rescue, che si sta occupando dell’emergenza pit bull a Montreal è riuscita a trovare dei partner e la collaborazione di altre organizzazione animaliste per tutelare i cani vittime della nuova normativa.
Infatti, la Williams ha raccontato che nelle ultime settimane sono aumentati gli abbandoni dei pit bull e che molte persone si stanno recando presso i rifugi per lasciare i cani.
Per aiutare gli esemplari e il loro ricollocamento sono state contattate altre associazioni, presenti in un’altra provincia, come Saskatchewan, dove poter trasferire i pit bull ed evitare la loro soppressione. Grazie al contributo della volontaria sono stati ricollocati ben 15 cani e altri nove cani sono in attesa di una nuova famiglia.
Una situazione catastrofica per cui molte persone prese dal panico hanno letteralmente assalito i rifugi per abbandonare i cani. Secondo le indiscrezioni, il sindaco di Montreal, Denis Coderre ha anticipato che il divieto sarà esteso anche ad altre razze e incroci che presentano similitudini con gli American Staffordshire Bull Terrier, Staffordshire terrier e pit bull americani.
Gli animalisti sono sul piede di guerra e molti legali evidenziano che si tratta di una vera e propria “ossessione per la sicurezza”. Alanna Devine, legale a capo della Montreal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (SPCA), ha ricordato che molti esemplari saranno destinati all’eutanasia nei rifugi. Gli esperti calcolano un implemento di almeno 4mila cani l’anno: “Non ci sono ragioni né spiegazioni scientifiche che provino le correlazioni tra alcune razze e le aggressioni”, ha dichiarato la Devine.
A pagarne le conseguenze, sono sempre loro.
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