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Cani

Monta gerarchica e monta sessuale del cane: qual è la differenza tra i due comportamenti di Fido

La monta del cane può essere distinta in sessuale e gerarchica: scopriamo quali sono le differenze e quali le cause alla base del comportamento di Fido.

(Foto Adobe Stock)

Non sempre riusciamo a comprendere il comportamento di Fido; è naturale, soprattutto per chi è alle prime armi in materia di animali d’affezione. Un esempio? Fido che cerca di montare la gamba di una persona oppure un oggetto. A tal proposito, è bene distinguere tra monta sessuale e monta gerarchica del cane: scopriamo quali sono le differenze.

Monta sessuale e monta gerarchica: la differenza

Può capitare di osservare dei comportamenti apparentemente bizzarri nel proprio cane, come ad esempio la monta della gamba o del braccio di una persona, oppure di un oggetto. Certo, chi non abbia una particolare conoscenza del linguaggio canino tenderà a ricondurre il tutto ad uno sfogo sessuale dell’animale.

(Foto Adobe Stock)

Ma non è così; d’altronde il comportamento può essere attuato anche verso un animale dello stesso sesso (e non si tratta di omosessualità), così come non è raro osservare una femmina montare. Perfino i cuccioli possono porre in essere l’atto. Siamo semplicemente di fronte ad un caso di monta gerarchica del cane, che va distinta da quella sessuale.

Quest’ultima, ovviamente, è strumentale all’accoppiamento; un comportamento del tutto naturale, finalizzato alla procreazione. Ben diverso è invece laddove Fido monti un oggetto o la gamba di una persona: nel primo caso è possibile ravvisare segni di stress nel cane, e la questione va risolta da un punto di vista medico.

Nel secondo caso possiamo parlare di monta gerarchica: il cane non soddisfa un istinto sessuale, ma mette in atto un comportamento volto ad affermare la propria supremazia (per l’appunto parliamo di monta gerarchica) su un altro componente del suo branco; e questo componente possiamo essere anche noi.

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Le soluzioni al problema: come farlo smettere

È chiaro, dunque, che laddove il cane metta in essere un atto di monta gerarchica, i ruoli nell’ambito del rapporto con il rispettivo compagno umano non sono chiari. Spesso, infatti, la monta è un comportamento che il cane pone in essere fin da cucciolo, e che il proprietario, magari inconsciamente, incoraggia.

(Foto Pixabay)

L’animale, in mancanza di una guida sicura, nel crescere tenderà a riproporre il suo comportamento, proponendosi come capobranco; cosa che può far insorgere degli atteggiamenti aggressivi nel cane.

Pertanto il comportamento, fin da subito, non va incoraggiato. Su come il problema vada risolto vi sono differenti scuole di pensiero. O meglio, due tecniche opposte, per raggiungere il medesimo obiettivo: diventare capobranco, e dunque guida del cane.

Una scuola di pensiero più classica prevede un forte distacco nel rapporto d’affettivo con il cane, sottolineando la distanza tra padrone e animale domestico.

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Si tratta di comportamenti ordinari che tuttavia non consentono di instaurare un rapporto più stretto con Fido: di certo tale strategia non prevede in alcun modo la condivisione di momenti come quelli del pasto (in quanto quando il capobranco mangia – ovvero noi, gli altri – ovvero il cane, aspettano), ma anche di relax o di riposo (no al cane sul divano o sul letto insieme a noi).

Non si discute sulla bontà dei risultati che assicura, ma su quello che è il tipo di legame che, con tale approccio, andiamo ad instaurare con Fido.

L’altra scuola di pensiero prevede un rapporto di maggiore condivisione con il cane, pur sempre caratterizzato dalla nostra supremazia, che deve tuttavia manifestarsi con autorevolezza, senza che tale impostazione vada a sacrificare un rapporto più stretto con l’animale.

Di certo, tale strategia è più difficile da attuare; ma è anche quella che regala maggiori soddisfazioni.

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Antonio Scaramozza

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