Siamo davvero un ‘libro aperto’ per lui? Cosa fa il cane quando avverte lo stress del padrone e come reagisce allo stato d’animo del suo umano preferito.
Quanto ci conosce il nostro adorato Fido? E’ davvero impossibile nascondergli il nostro stato d’animo? Pare che la risposta sia quasi scontata per i padroni che condividono la loro vita con questo animale domestico. Ma cosa fa il cane quando avverte lo stress del padrone e in che modo vive questo suo stato? Ecco cosa provano i nostri amici a quattro zampe quando ci vedono stressati o nervosi.
Difficile dare un limite alla sensibilità del cane, specie nei confronti del suo umano, che vede come capo del branco e a cui è profondamente legato. Ma non si tratta solo di una particolare inclinazione di Fido a comprenderci e comportarsi di conseguenza, poiché è dotato della capacità di non ‘fermarsi alle parole’.
Infatti non sarà difficile insegnargli i comandi di base, ma può arrivare a capire ben altro: sentirà le nostre emozioni non solo perché vedrà le conseguenze del nostro stato d’animo ma anche perché saprà interpretare il tono della voce e le intonazioni con le quali pronunciamo le parole. E da queste emozioni viene, a sua volta, contagiato. Quando un padrone si mostra e gli parla con tono calmo e rilassato, indurrà nel cane gli stessi sentimenti. Ma vale lo stesso anche per il contrario?
Può arrivare il suo amore a condizionare il proprio comportamento a contatto con quello del suo padrone? Eccome! Infatti il cane percepisce quando siamo in preda allo stress e al nervosismo, dovuto a una situazione di disagio, e ce lo dimostra con gesti di profondo affetto, come quello di metterci la testa sulle ginocchia, cercando il contatto con la lingua e il corpo ma anche portandoci dei ‘regali’.
Ma non tutti cani reagiscono allo stress del padrone allo stesso modo, poiché alcuni non riescono a ‘reggere’ la tensione che costui esprime tanto da allontanarsene e cercare qualcuno più tranquillo e sereno. Il più delle volte comunque la reazione del quattro zampe è molto empatica e partecipativa, che ricorda molto quello di un bambino che vuole ‘consolarci’ quando siamo tristi.
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Un’altra modalità di esprimere la sua vicinanza al padrone può avvenire anche con la voce e con i versi: infatti può iniziare a guaire e lamentarsi, come a voler manifestare un disagio dovuto a un malessere interiore o un bisogno.
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Non solo lo stress del padrone contagia lo stato d’animo del cane perché si tratta di un animale sensibile, ma anche perché chimicamente si ‘allineano’ ad un particolare valore del padrone: si tratta del cortisolo, l’ormone che causa l’aumento della glicemia e di grassi nel sangue, prodotto dalle ghiandole surrenali. Ovviamente il cane sarà contagiato da questa emozione negativa quando essa di ‘cronicizza’, ovvero quando il padrone si mostrerà sempre nervoso e stressato appunto.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università svedese di Linköping ha dimostrato che, in una situazione cronicizzata, i livelli di cortisolo tra cani e padroni si equivalgono, mettendo in atto un meccanismo detto di ‘sincronizzazione interspecifica’. Il valore del cortisolo in un cane stressato viene rilevato attraverso un esame del pelo (così come avviene per quello del capello nell’uomo): il risultato della ricerca ha dimostrato che padroni più stressati avevano cani con i livelli più alti.
A livello pratico, questa tensione che l’umano trasmette al suo animale si traduce in quello che è stato definito un ‘deficit di memoria‘, ovvero un cambiamento (in negativo) delle facoltà cognitive canine nei comportamenti più comuni e abituali. In realtà questa simbiosi non dovrebbe meravigliarci più di tanto poiché si tratta di un rapporto, quello tra umano e cane, che dura da migliaia di anni.
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