L’inchiesta di Report sul cibo secco per cani e gatti

L’inchiesta di Report sul cibo secco per cani e gatti

@Getty images
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Come sempre il programma di approfondimento Report, di Milena Gabanelli, in onda su Raitre, la domenica in prima serata, svela alcuni arcani segreti che si celano dietro a numerosi meccanismi della società di consumo. Domenica 6 dicembre è stato presentato un servizio di Sabrina Giannini intitolato “Troppa trippa”, nel quale è stato affrontato il tema del cibo secco per animali e dei possibili rischi per la salute dei nostri cani e gatti, derivati dall’utilizzo dei cereali o dei conservanti tra i componenti.

In un periodo di crisi, il settore mangimi e accessori per cani continua a crescere. Un business estremamente allettante per gli industriali come anche per il settore della ricerca scientifica, il cui fatturato complessivo in Italia è di 1,8 miliardi di euro. Nel Bel Paese 14 milioni di italiani hanno animali da compagnia in casa. Un interesse che di certo non può sfuggire al mercato e di riflesso ai suoi meccanismi di vendita come il marketing e i canali principali che lo creano come gli allevamenti o i veterinari.

Infatti, l’inchiesta ha evidenziato molte incongruenze e la poca trasparenza che vi è nel settore. Le più importanti aziende produttrici come Nestlé, Purina, Royal Canin ed Eukanuba o altre presenti in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno addirittura rifiutato di mostrare gli stabilimenti dove vi è la lavorazione e la preparazione delle crocchette con scarti di macellazione e farine di carne. Ma non solo.
Citando lo scandalo emerso nel 2003 dei test condotti sui cani dalle aziende per valutare la tossicità degli alimenti, il servizio si è chiesto se ancora oggi le aziende testino sugli animali e in tal caso, quali sono le condizioni in cui sono tenuti. Per questo, alcuni produttori hanno tenuto ad integrare il marchio “Free test” che indica che per il tipo di crocchette non sono stati effettuati sperimenti su animali.

L’inchiesta ha sollevato alcune importanti tematiche che sicuramente sono a cuore agli animalisti
Test sugli animali per verificare la tossicità degli alimenti
Pericolosità dei cereali e dei conservanti tra cui Bha e Bht nelle crocchette
L’inefficienza di cibi per esemplari intolleranti, mirati a patologie precise come l’insufficienza renale o problemi gastro-interinali. E’ emerso, che molto spesso gli stessi veterinari promuovono determinati prodotti, assecondando gli interessi delle aziende. Infatti, ci sono state le testimonianza di molti proprietari di cani affetti da patologie che hanno somministrato crocchette riservate al problema del cane. Anziché migliorare, la salute dell’animale è peggiorata. Per cui i proprietari si sono rivolti ad un veterinario che ricorre ad un tipo di dieta con ingredienti freschi e nel 60% dei casi, l’animale è migliorato fino al punto di guarire dalla patologia di cui era affetto.

Anne Leszkovicz, docente di ingegneria chimica all’università di Tolosa, ha analizzato i cibi utilizzati da alcuni allevatori di animali di razza che hanno visto morire i loro cuccioli senza un motivo.

Siamo stati contattati da diversi allevatori che ci hanno riportato i sintomi che avevano riscontrato nei gatti e nei cani: vomito e diarrea, disturbi al fegato, ritardi nella crescita, perdita di peso, ma anche effetti teratogeni… casi di morte e di malformazioni nei gattini, in particolare. […] In effetti i problemi sono emersi a seguito dell’introduzione dei cereali nelle crocchette, prima di allora non ce n’erano stati. Quando si analizzano i cereali si cercano i metalli pesanti e le micotossine. Qui abbiamo la fonte, le fonti di micotossine. I cereali in generale, il mais in particolare, qui c’è il lino…

La ricercatrice che ha analizzato tra i 50 e i 100 prodotti industriali per cani e gatti, ha evidenziato che almeno un quarto di questi aveva livelli preoccupanti di micotossine che “possono generare i tumori. L’aflatossina colpisce il fegato, l’ocratossina i reni, la fumonisina l’apparato digerente… Il cane è l’animale più sensibile all’ocratossina che può indurre il tumore al rene”.

Il servizio di Report ha pertanto denunciato che, nonostante nei prodotti per animali siano presenti molti cereali, “l’Unione Europea non ha mai pubblicato regole precise da seguire per questi cibi”.

Oltre a ciò, molto spesso nelle etichette non sono indicati i conservanti inseriti negli alimenti. Tra questi, dopo una serie di analisi da laboratorio è emerso il bha, un acido antiossidante, catalogato dall’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nel gruppo delle sostanze che potrebbero essere cancerogene per l’uomo. Il Bha è presente nel c/d Hill’s e nel proplan di Purina Nestlé. Mentre la Royal Canin ha affermato l’utilizzo del bht come conservante.

Alcuni prodotti come le crocchette per cani Beneful della Nestlé sono stati tolti dai supermercati italiani, mentre negli Stati Uniti questo prodotto è monitorato dalla Food and Drug Administration dopo le numerose segnalazioni di proprietari di cani che lo associano alla morte o all’avvelenamento del proprio animale.

Alcuni veterinari hanno spiegato che non è mai stato accertato né studiato l’effetto a lungo periodo della somministrazione di alcuni tipi di crocchette per animali, con componenti che potrebbe provocare patologie gravi.

Uno scenario agghiacciante tanto più se si considera che queste aziende come la Hill’s, spingono a non cambiare dieta all’animale e questo tipo di promozione avviene fin dall’allevamento, magari sponsorizzato dall’azienda stessa e che invita il cliente ad utilizzare solo quel determinato tipo di crocchetta.

Per chi desidera rivedere la puntata, la replica di Report andrà in onda sabato 12 dicembre, ore 16h30.

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