Anche gli animali sono membri della famiglia: ma è possibile lasciare l’eredità al cane ? Scopriamo se è prevista la successione dell’animale domestico nel nostro ordinamento giuridico.
Ricordate il maggiordomo Edgar de “Gli Aristogatti”, che saputo che Madame Adelaide Bonfamille avrebbe lasciato i suoi averi ai gatti di casa fa di tutto per sbarazzarsene? Non occorre tuttavia ricorrere ai cartoni animati: non sono così rare le notizie di persone che decidono di nominare come successori i loro animali domestici. Ma in Italia è possibile? Si può lasciare l’eredità al cane?
Negli ultimi anni la legge ha fatto dei passi molto significativi in materia di tutela dei diritti degli animali, in concomitanza ad una accresciuta sensibilità sociale sul tema.
L’animale è tutelato, in quanto essere vivente e senziente, da norme penali che ne vietano il maltrattamento, l’uccisione (salvo che per gli copi individuati dalla legge come necessari), l’abbandono ed il combattimento tra di essi.
Tuttavia, nonostante ciò, la sua figura continua a porsi in una sorta di limbo giuridico: da un lato quale essere degno di tutela e protezione, in quanto vivente e senziente e dunque in grado di provare dolore, dall’altro quale mero oggetto giuridico appartenente al patrimonio del suo proprietario.
Proprio così: gli animali sono delle res, paragonabili (da un punto civilistico), ad un televisore o ad un qualsiasi altro vostro oggetto. Esseri viventi sì; ma privi di personalità giuridica, e come tali non suscettibili di essere nominati quali eredi del proprio proprietario.
Tecnicamente, dunque, non si può lasciare l’eredità al cane.
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Tuttavia la legge, come spesso accade, trova strade non convenzionali per il raggiungimento dell’obiettivo di chi se ne serve; e se da un lato è vero che gli animali non possono essere nominati come successori, dall’altro non significa che rimangano privi di tutela.
Dunque, è possibile lasciare l’eredità al cane, almeno indirettamente. D’altronde, il nostro amato Fido brama ben poco di ciò che farebbe gola ad un essere umano. Le sostanze lasciate per il periodo successivo alla propria morte non potrebbero che essere destinate al suo sostentamento, alle sue visite mediche ed ogni altra cosa di cui possa avere bisogno.
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É lampante, allo stesso tempo, che questo non possa che avvenire con la supervisione di una persona; qualcuno di cui abbiate piena fiducia, da nominare come erede (o legatario), vincolando una somma di denaro al soddisfacimento di tutte le esigenze del cane.
Allo stesso tempo, tuttavia, subordinando l’acquisto dello status di erede alla condizione che il nominato soddisfi gli oneri richiesti in merito al sostentamento e alla cura dell’animale. Si può nominare, quale erede, anche una persona giuridica (come ad esempio un’associazione animalista).
Inoltre, giacché l’animale non potrebbe certo far valere i propri diritti nel caso di violazione degli obblighi imposti in capo all’erede, è buona norma nominare anche un esecutore testamentario, che curi il rispetto delle disposizioni.
Insomma, lasciare l’eredità al cane si può, ma non chiamatelo erede; non ancora almeno.
Antonio Scaramozza
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