E’ successo qualcosa che lo ha rattristato? Affatto! Il cane piange di gioia e c’è uno studio giapponese che lo dimostra: quando e perché può accadere.
Potrebbe non capitare troppo spesso, eppure secondo uno studio giapponese, anche il cane piange di gioia o comunque esprime alcune emozioni con le lacrime, esattamente come faremmo noi umani. Ma come ci riescono? Hanno davvero la nostra stessa sensibilità? Tutto quello che ha approfondito la ricerca e i risultati ottenuti.
Come noi, anche il nostro Fido lascia trasparire le sue reazioni agli eventi e a quello che accade intorno a lui? Tutti possiamo affermare che i cani non resteranno certo indifferenti ai cambiamenti e agli avvenimenti che coinvolgono lui e la sua stessa famiglia, quindi di sicuro lo esprimeranno in qualche modo, anche se talvolta potremmo non interpretarle nel modo giusto.
E’ ovvio che solo conoscendolo e vendo con lui, saremo in grado di interpretare i suoi comportamenti: è fondamentale non solo per capire quando sta bene ma soprattutto quando sta male o si sente a disagio. In linea generale però la gioia, che è una delle emozioni provate dal cane, la esprime solitamente con un movimento frenetico della coda, da destra verso sinistra, e anche non riuscendo a trattenere la pipì per l’emozione.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Azabu in Giappone ha scoperto che il pianto dei cani può anche essere associato a emozioni positive. Ma come avviene questo meccanismo? Grazie all’ossitocina, il cosiddetto ‘ormone dell’amore’. Infatti di solito Fido inizia a lacrimare mentre sta accadendo in quel momento qualcosa di nuovo ed emozionante, come ad esempio il momento dell’allattamento di mamma cagna verso i suoi cuccioli.
Ma l’esperimento è stato condotto in una circostanza particolare, ovvero il ritorno del padrone, dunque una persona molto cara all’esemplare in esame: pare che il volume lacrimale (prelevato grazie al test di Schirmer), che era il valore sotto osservazione, sia aumentato quando Fido aveva visto il suo umano preferito dopo un lasso di tempo di 5 ore. Questo dato è stato messo a paragone con il volume delle lacrime prodotto dal medesimo cane quando ha incontrato una persona nuova, sconosciuta ed effettivamente era decisamente inferiore all’altro.
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Il test che rileva la quantità (volume) di lacrime prodotte dal nostro amico a quattro zampe consiste in una striscia di carta assorbente, che si deve posizionare tra la cornea e la palpebra di sotto. Una volta che Fido avrà pianto, bisognerà capire quanta parte di carta è rimasta asciutta e quanta umida in un tempo definito di circa 5 minuti. Passato questo tempo, nel quale il padrone e il suo cane si saranno ricongiunti, si è messo il valore a paragone con quello ottenuto quando il test si è ripetuto a casa.
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Non tutti però sono stati concordi coi risultati dello studio giapponese, poiché alcuni pensano che le lacrime assorbite dal test fossero il risultato dello sfregare della carta sugli occhi, come effetto di una irritazione momentanea e che nulla avesse a che fare con le emozioni dell’animale. Allo stesso modo alcuni non hanno creduto alla teoria emozionale, giustificando il fenomeno come una ‘reazione’ alla somministrazione dell’ossitocina.
Questo ormone infatti avrebbe prodotto infatti le lacrime, senza coinvolgere i sensi del cane. In ogni caso pare che vedere le lacrime negli occhi del proprio Fido abbia sicuramente intensificato la reazione del padrone nei suoi confronti e il loro rapporto.
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