Ma perché la sverminazione è così importante per la salute del nostro amico a quattro zampe? C’è un rischio reale di contagio per l’uomo che vive a contatto con un cane infestato?
I vermi intestinali possono creare grossi problemi all’animale contaminato ma sono anche facilmente curabili se si impedisce che si riproducano a dismisura.
Tuttavia è possibile rilevare una serie di sintomi che ne rivela la presenza:
- prurito anale
- pelo opaco
- diarrea o vomito
- inappetenza
- dimagrimento
- affaticamento
- comparsa di piccoli vermi bianchi nelle feci appena emesse
- insorgenza di fenomeni allergici
Con una prevenzione regolare, le parassitosi intestinali non presentano pericoli né per gli animali né per l’uomo. Proprio per proteggere la salute del nostro cane e di conseguenza anche la nostra, si consiglia di non tralasciare mai la profilassi della sverminazione se non si vuole rischiare di contrarre patologie piuttosto rare.
Bisogna tener presento che un cane può ospitare varie specie differenti di vermi. I vermi (detti anche elminti) si dividono in 2 grandi famiglie: da un lato i cestodi, comunemente chiamati tenie, che sono vermi piatti e segmentati, simili a un nastro più o meno lungo, e dall’altro i nematodi o vermi cilindrici. Questi due gruppi si differenziano per pericolosità . I primi, sono contratti quando il cane ingerisce una carne o un alimento contaminato da cestodi e sono generalmente più tollerati; mentre per i secondi, i nematodi, talvolta si riscontrano disturbi più gravi anche se sono i più diffusi tra i parassiti. Ad esempio gli ascaridi, possono formare dei “gomitoli” che rischiano di portare all’occlusione intestinale. Gli anchilostomi sono talvolta responsabili di una forma di anemia che può condurre il cucciolo alla morte.
Con una prevenzione regolare, le parassitosi intestinali non presentano pericoli né per gli animali né per l’uomo.
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