Cani e gatti, quale delle due specie è la preferita dagli esseri umani: la scienza risponde al dilemma apparentemente irrisolvibile.
Ci sarà chi ama di più la compagnia dei gatti e chi ama di più quella dei cani. Entrambe queste specie, le più diffuse nelle case delle famiglie umane di tutto il mondo, hanno caratteristiche uniche che le rendono tra le più amate del regno animale. Ma quale di queste due specie è la preferita dagli esseri umani? A questa domanda, sulla quale da sempre le persone si interrogano, ha provato a rispondere la scienza. Tramite un’analisi del legame che gli esseri umani sviluppano con questi animali, le ricerche hanno permesso di fare luce sulla questione.
I cani, con la loro lealtà e il loro bisogno costante di attenzione, fanno sentire amati e indispensabili gli umani. I gatti, con la loro indipendenza e il loro affetto discreto, conquistano i cuori dei pet mate con la loro calma e imprevedibile affettuosità. Premesso che ci saranno persone che preferiscono gli uni o gli altri, gli scienziati hanno dimostrato la naturale predisposizione degli esseri umani nei confronti di una delle due specie in particolare.
Secondo una recente ricerca pubblicata su Frontiers in Psychology, gli esseri umani tendono a sviluppare un legame emotivo più forte con i cani. Sono infatti i pet mate che vivono con i cani a instaurare un rapporto di amicizia e affetto più profondo con il proprio quattro zampe. Gli studiosi spiegano che tale affermazione è da ricondurre principalmente al comportamento più socievole e cooperativo dei cani.
Nuovi studi condotti dall’ELTE hanno testato le capacità cognitive di cani e gatti, analizzando quale delle due specie rispondesse meglio ai gesti della comunicazione umana. Un ruolo cruciale nel rapporto che cani e gatti hanno con gli esseri umani è riscontrabile nella storia dell’evoluzione di questi animali e del loro addomesticamento.
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L’indagine condotta dal dottor Salamon è partita proprio da una riflessione sull’addomesticamento dei cani, che già quattordici mila anni fa erano utilizzati dall’essere umano in diverse attività, dalla caccia alla guardia del bestiame e delle proprietà. Perché fosse possibile che cani e umani si comprendessero e vivessero gli uni accanto agli altri ha rivestito grande importanza la comunicazione. I cani, antenati dei lupi e abituati alla vita in branco, hanno adattato le loro abitudini all‘organizzazione gerarchica della società umana e al nuovo ruolo che veniva loro richiesto. Maggiormente predisposti a comprendere i segnali della comunicazione umana, i cani si sono rivelati degli ottimi compagnia di vita per le persone.
L’origine del gatto domestico, o Felis catus, è invece più recente di quella dei cani. Pur risalendo a diversi milioni di anni fa in Africa e derivante dal risultato di un incrocio tra Felis Sylvestris e Felis Lybica, il primo incontro tra il gatto e l’uomo è avvenuto in Medio Oriente circa dieci mila anni fa; ma è solo in Egitto nel III millennio a.C. che nasce l’identità domestica del gatto. Tramite i contatti commerciali i gatti arrivarono in Grecia, per diffondersi poi in tutta Europa. Nonostante le antiche origini, l’addomesticamento vero e proprio del gatto è quindi piuttosto recente e risale a pochi secoli fa. Sia i felini sia gli esseri umani si resero presto conto che una loro convivenza sarebbe potuta rivelarsi vantaggiosa per entrambe le parti. A differenza dei cani, però, i gatti non hanno mai dovuto la loro sopravvivenza alle persone.
Gli studiosi hanno messo alla prova le capacità cognitive ed empatiche di cani e gatti, al fine di comprendere in che modo le due specie rispondessero alla comunicazione umana non verbale. Secondo le ricerche, dunque, i gatti avrebbero minori capacità cognitive rispetto ai cani, che invece rispondono meglio alla comunicazione con gli esseri umani. Ciò sarebbe dovuto proprio alla storia del loro addomesticamento, avvenuto in tempi più recenti rispetto a quello degli antenati dei lupi.
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A contribuire a rafforzare il legame con i propri umani non è solo la capacità emotiva dei cani. Questi animali partecipano spesso a molte attività quotidiane con i loro pet mate, in una interazione costante che aumenta la vicinanza emotiva e stimola un maggiore senso di responsabilità da parte delle persone.
Secondo uno studio del Journal of Veterinary Behavior, i gatti formano legami emotivi più distaccati con i proprietari rispetto ai cani, limitando l’interazione e scegliendo in modo più selettivo quando e come desiderano ricevere attenzioni. L’indipendenza dei felini domestici, però, non preclude che questi animali siano in grado di creare legami affettivi profondi. Un sondaggio dell’Human-Animal Bond Research Institute ha permesso di dimostrare come il legame tra esseri umani e cani è spesso paragonato a quello tra genitori e figli. I cani, che sono più dipendenti emotivamente dai loro proprietari, si comportano in maniera più affettuosa e cercano spesso il contatto umano; i gatti, più autonomi, sono visti più come adolescenti che scelgono quando ricevere attenzioni.
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Gli esperti concordano sul fatto che il livello di urbanizzazione e lo stile di vita influiscono sulla scelta della specie preferita dagli esseri umani. Al di là delle considerazioni, cani e gatti sono specie animali ormai diffusissime nella vita delle persone. Il loro affetto e la gioia che riescono a dare a chi vive con loro sono insostituibili. (di Elisabetta Guglielmi)
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