Alla scoperta della dentatura del cane
Il cane è un mammifero difiodonte ovvero ha due dentizioni successive, da latte e permanenti. Il cucciolo ha 28 denti decidui, i cosiddetti denti da latte mentre in età adulta, il cane conta 42 denti permanenti.
I tempi per i denti permanenti variano in base alle condizioni di salute dell’animale, ovvero il suo stato nutrizionale, in base alla razza, alla taglia per cui i denti permanenti escono prima nei cani di grande taglia, in base al sesso, tanto che le femmine mettono prima i denti permanenti e infine in base alla stagione della nascita che vede favoriti i cuccioli nati nel periodo estivo.
I denti da latte spuntano tra le 9-12 settimana di vita del cucciolo e finiscono di formarsi a circa 4 mesi, mentre i denti permanenti, escono tra i 10 e i 12 mesi.
La dentatura del cucciolo ha 28 denti per ogni semi arcata dentaria (mascella superiore e inferiore), suddivisi in 3 incisivi, un canino e 3 molari. Mentre la dentatura definitiva presenta per ogni semiarcata 3 incisivi denominati picozzo, mediano e cantone, un canino, 4 premolari e 2 molari superiormente mentre inferiormente i molari sono 3.
Tra la dentatura da latte e quella permanete esistono 14 denti in più, detti anche “denti monofisari” che sono il primo premolare, il primo e il secondo molare (inferiore e superiore) e il terzo molare inferiore (Arbanassi).
I denti premolari vengono chiamati P1, P2, P3, P4, intendendo per P1 quello più vicino al canino. Il premolare P1 cresce verso il quarto mese e non viene rinnovato: perciò è detto monoipofisario.
Attraverso l’esame del consumo dei denti è possibile stimarne l’età. In particolare si osserva il margine degli incisivi che è tribolato, simile al giglio di firenze e che si consuma con il tempo.
La dentatura del cane è formata da due arcate, una inferiore e una superiore, in cui i denti sono infissi uno accanto all’altro. Di apparenza ossea , sono durissimi e rappresentano gli organi passivi della masticazione.
Ogni dente è composto da tre sostanze, resistenti: avorio, smalto e cemento.
Ogni tipologia di dente ha un’utilità specifica.
Incisivi: hanno una forma convessa alla faccia esterna e concava alla faccia interna. Il cane li usa per rifinire come ad esempio per tagliare o accorciare il cordone ombelicale del cucciolo.
Canini: sono denti più grandi rispetto agli incisivi. Sono a forma di cono, in senso antero-posteriore ovvero verso l’interno della mascella. Si posizionano tra il terzo incisivo ed il primo premolare.
Premolari superiori: il cane ne ha quattro e sono a forma triangolare, il primo è estremamente piccolo mentre il quarto è il dente più grande della mascella superiore. Il quarto premolare è importante per la triturazione del cibo e sono usati per tagliare.
I molari superiori: sono due e hanno forma triangolare con angoli smussati. Il primo molare è il dente più grande della mascella dopo il quarto premolare.
I premolari inferiori sono simili a quelli della mascella superiore. Il primo molare è il più grande della mandibola, il secondo è più piccolo e il terzo (presente solo nella mascella inferiore) è ancora più piccolo.
La dentatura è corretta quando a bocca chiusa i canini inferiori s’incastrano in un preciso spazio posteriormente ai canini superiori senza toccarne una superficie. Lateralmente il quarto premolare superiore si sovrappone al primo molare inferiore.
Tuttavia ci sono diversi tipi di chiusura che sono accettati dagli standard.
Chiusura a forbice: gli incisivi superiori sormontano esternamente quelli inferiori. In tal caso la parete interna degli incisivi superiori deve essere a stretto contatto con la parete esterna degli incisivi inferiori.
Chiusura a forbice rovesciata: quando gli incisivi inferiori sormontano esternamente quelli superiori.
Chiusura a tenaglia – le due arcate combaciano perfettamente, in modo che gli incisivi superiori e inferiori si toccano. Tipica di alcune razze, molossoidi.
Si manifesta quando la mascella inferiore è più corta di quella superiore e quindi fra le facce interne degli incisivi superiori e quelle esterne degli incisivi inferiori c’è dello spazio più o meno evidente. questo è un difetto molto grave in tutte le razze poichè è la manifestazione della degenerazione della mascella inferiore.
Si tratta della situazione inversa all’enognatismo. La mascella inferiore è più lunga di quella superiore e fra la faccia interna degli incisivi inferiori e quella esterna dei superiori c’è uno spazio più o meno ampio. Anche questo è un difetto, ma no degenerativo ed è per di più comune in molte razze come: il Bulldog, il Boxer il cane Corso, in cui NON è considerato un difetto, ma anzi rappresenta la chiusura corretta.
Ci sono altri difetti che scaturiscono da malformazioni.
Base ristretta: la mandibola è più stretta della o se i canini inferiori crescono in maniera anomala e non riescono, a bocca chiusa, a inserirsi negli appositi spazi retrostanti i canini superiori. I canini inferiori, a contatto con il palato, possono provocare lesioni o buchi.
Morso incrociato anteriore- quando gli incisivi inferiori, a bocca chiusa, sono davanti agli incisivi superiori.
Morso incrociato posteriore – quando il primo molare inferiore, a bocca chiusa, è all’esterno rispetto al quarto premolare superiore.
Morso disallineato – quando la mascella o la mandibola crescono maggiormente da un lato rispetto all’altro risultando l’una più esterna (o interna) dell’altra. Viene anche definito prognatismo o enognatismo laterale. Il problema può emergere se i canini inferiori toccano il palato.
Morso aperto -quando gli incisivi inferiori e superiori non combaciano a bocca chiusa.
Per ogni standards di razza è richiesta la dentatura corretta e completa.
La dentatura a forbice e a tenaglia è concessa in alcune razze: bassotto tedesco, levriero afgano, borzoi e kromfohrlander.
Enognatismo e prognatismo: per molossoidi o boxer
Malattie e nutrizione incidono notevolmente sull’usura dei denti.
I cibi secchi, come i mangimi, non favoriscono la formazione del tartaro ma consumano il dente, mentre i cibi morbidi e umidi consumano meno la corona ma favoriscono la comparsa del tartaro.
Queste attenzioni limiteranno il pericolo delle carie e degli gengiviti portatrici di fastidiose alitosi.
Tra le malattie dentali:
Malattie parondontali ovvero infezioni alle gengive comportano anche lo sfaldamento delle radici dei denti, caduta dei denti, denti che si muovono, distacco della gengiva dalla parete del dente, sacche parodontali con formazione di pus.
Tra i sintomi più comuni si registrano problemi di masticazione , perdita di denti, dolore ai denti e alle gengive. Un’infezione delle gengive nella parte della mascella superiore può anche provocare secrezione nasale e starnuti Sacche di pus e infezioni che possono risalire nelle cavità del seno nasale.
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