Il trauma nel cane: dall’abbandono agli abusi e maltrattamenti

Il trauma nel cane: dall’abbandono agli abusi e maltrattamenti

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Cane con trauma

I cani come qualsiasi essere vivente subiscono dei traumi

Alcuni cani hanno dei comportamenti strani, sono timorosi, hanno paura dei botti oppure temono determinate persone o cose. Nella maggior parte dei casi questi problemi comportamentali del cane derivano da traumi e si riscontrano maggiormente in esemplari trovatelli o adottati.

Tuttavia, anche se preso da cucciolo, in età adulta un cane può sviluppare un comportamento fobico. Ciò deriva dal fatto che è fondamentale il tipo di ambiente in cui è stato allevato. Infatti, è stato ampiamente dimostrato dai ricercatori che il carattere del cane si forma fin dal grembo materno e che il cucciolo subisce l’influenza esterna anche nel ventre della madre. Ovvero se la madre subisce traumi, viene allevata in un contesto non idoneo, sottoposta a stress e maltrattamenti, i cuccioli nasceranno con questi traumi. Lo stesso contesto ambientale dello svezzamento è fondamentale, così come il contatto con le persone fin dai primi giorni fino alla fase di socializzazione.

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Alcuni traumi sono più comuni e diffusi, come il trauma dell’abbandono, quello dei botti e degli spari fino ai traumi per maltrattamento.

Cani: trauma dell’abbandono

Quello dell’abbandono è un tipo di trauma piuttosto comune e diffuso soprattutto negli esemplari ospitati nei canili o trovati per strada.

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Cane trauma abbandono

Il trauma dell’abbandono è una cicatrice profonda. Si tratta dell’espulsione dal “branco” ovvero dalla famiglia che ha abbandonato il cane. Per il cane è fondamentale l’appartenenza al branco che garantisce protezione, territorio, cibo, relazioni sociali, gioco, affetto e riproduzione. Trovarsi senza il proprio branco significa precipitare nel vuoto assoluto per il cane.

L’aggressività è uno dei comportamenti più diffusi nel cane vittima dell’abbandono, così come il disorientamento e la paura. Il cane tende ad allontanare gli altri animali ma anche le persone, tende a nascondersi e ad intrufolarsi in qualsiasi angolo per una fuga.

Per poter recuperare un cane vittima di abbandono è necessario un reinserimento graduale nel nuovo branco. Il trauma persiste a volta anche tutta la vita nell’animale che avrà sempre in parte il terrore di essere rifiutato dal branco, ovvero dalla sua famiglia.
Tenderà sempre al contatto con il padrone, svilupperà anche forme di ansia da separazione e all’inizio vi potrebbero essere tentativi di fuga per tornare dalla famiglia che lo ha abbandonato.

E’ importante avere pazienza con questi cani, infondere in loro la sicurezza e il senso di protezione e di affetto. Prevenire il comportamento o le paure del cane, anticipando le sue mosse. Quindi il cane deve essere tenuto al guinzaglio, vicino al padrone, monitorato i primi mesi, rassicurato costantemente.

L’unica formula magica è l’amore per donare un po’ di serenità a queste creature.

Trauma del cane per aggressione

Fin da cucciolo il cane impara a socializzare con altri esemplari, i suoi fratelli ad esempio. Giocando imitano gli adulti e diverse situazioni come ad esempio la lotta. Esiste la cosiddetta fase di inibizione al morso, ovvero se i cuccioli esagerano nel litigare, spesso interviene la madre per placare la lite. Tuttavia, può capitare che la madre intervenga in modo un po’ troppo aggressivo per placare il cucciolo esuberante e ciò provoca nel cucciolo un trauma per cui avrà timore dei cani adulti e potrà pertanto rivelarsi aggressivo per autodifesa.

In altri casi, il cane adulto può essere vittima di aggressione di un altro cane. Ciò provocherà nell’esemplare un trauma per cui dall’ansia e lo stress nell’avvicinarsi ad altri cani, può diventare aggressivo anche se non lo era mai stato prima.

Trauma del cane per maltrattamenti

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Cane vittima di abusi

I cani maltrattati hanno subito una violenza fisica ed emotiva per cui riportano un trauma difficile da superare. Come per le altre forme di trauma o di abuso sviluppa ansia, angoscia, fino a dei veri e propri attacchi di panico. Infatti, può capitare che qualsiasi azione anche quotidiana come uscire a passeggio, provochi nel cane un livello di ansia tale che l’animale può arrivare addirittura ad esprimersi tramite lamenti.

Uno dei comportamenti più espliciti che rivelano che il cane ha subito violenze sono le sue reazioni a determinati gesti.
Ad esempio, alzare il braccio davanti al cane oppure approcciarlo in modo repentino o troppo rapido può generare il panico nel cane fino a palesare una forte forma di stress, che lo porta a raggomitolarsi su se stesso o buttarsi a terra, in una posa da sottomissione e lamentandosi.

Tra i comportamenti tipici, vi è anche il tremore. Ovvero, di fronte ad una data situazione, il cane mostra il suo terrore, mettendosi a tremare come una foglia, fino ad arrivare a fare i suoi bisogni tra le gambe. Questo è un comportamento che potrebbe indicare che l’animale ha subito lunghi periodi di maltrattamenti. La coda tra le gambe, le orecchie dietro la testa, tenderà ad evitare lo sguardo.

E’ molto importante osservare la reazione dell’animale e soprattutto gli oggetti o i gesti che provocano in lui questo terrore.

Il braccio alzato, una scopa, le urla, una cinghia. Oggetti o situazioni che rievocano nell’animale il trauma. E’ pertanto fondamentale, i primi tempi evitare di utilizzare quegli oggetti davanti all’animale.

Il cane che ha subito maltrattamenti può diventare anche aggressivo arrivando a mordere. Alcuni cani per anni continuano a fare associazioni con i maltrattamenti subiti in passato. Ad esempio, potrebbe attaccare persone senza un motivo apparente, anche se per loro vi è un nesso. Un cane potrebbe essere stato maltrattato da una persona che arrivava a casa in motorino magari con delle buste con il cibo. A distanza di tempo, il cane potrà continuare a temere questo tipo di persone e aggredire di conseguenze tutte le persone in motorino o con una busta della spesa in mano.

Infine, tra i comportamenti che indicano condizioni di abusi e maltrattamenti, i tentativi di fuga del cane. Ovvero, il cane potrebbe essere stato rinchiuso per un lungo periodo per cui teme essere chiuso da qualche parte e quando si presenta l’occasione potrebbe tentare la fuga. Un box, una rete, una stanza angusta potrebbe rievocare in lui un passato negativo, come anche una voce minacciosa. Elementi che portano alla fuga per autodifesa e allontanarsi dal pericolo.

E’ importante fare attenzione in questi casi, perché il cane terrorizzato e impaurito, nella fuga, rischia di perdersi. Scappando per paura, il cane si disorienta e spesso non ritrova la strada per tornare a casa.

Desensibilizzazione al trauma

Il trauma può trasformarsi in una fobia e in tal caso si rivela una vera e propria patologia, arrivando a forme gravi nel comportamento come attacco di panico, salivazione, urinazione e defecazione, fuga, tremore, autotraumatismi, vocalizzazioni eccessive, reazioni aggressive.

La pazienza è fondamentale per recuperare un cane traumatizzato. E’ possibile che il cane non guarisca dal trauma ma può sfumare i tic comportamentali. Per poterlo aiutare, ci sono diverse tecniche che vertono sul tema della desensibilizzazione al trauma, attraverso alcuni giochi ad esempio i giochi di problem solving per aumentare l’autostima, i giochi di ricerca per favorire l’esplorazione dell’ambiente e alcune tecnichie per far cambiare al cane le sue convinzioni di fronte ad un pericolo.

Ci sono due tecniche principali, quelle di desensibilizzazione e contro-condizionamento, che sono utilizzate insieme.

Desensibilizzazione: proporre al cane lo stimolo del pericolo in un’intensità più bassa, come un suono oppure il gesto che imita “le botte”. Ripetere questo stimolo fintanto il cane non arrivi a tollerarlo, aumentando mano a mano l’intensità.

Il contro-condizionamento invece consiste nel principio del rinforzo positivo. Ovvero creare nel cane un’associazione tra qualcosa di gradito (come un boccone perlibato) allo stimolo negativo.

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C.D.

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