Un gruppo di ricercatori della London School of Economics (LSE), in collaborazione con l’Università di Edimburgo stanno mettendo appunto un nuovo test per valutare il quoziente intellettivo dei cani attraverso il quale stabilire e capire più a fondo la relazione tra l’intelligenza e la salute fisica.
Il team ha analizzato 68 border collie, misurando la loro velocità nella corsa, il loro senso di orientamento e le loro attitudini rispetto a comandi gestuali per poter raggiungere una ciotola di cibo, nascosta dietro un ostacolo oppure analizzando anche la velocità con la quale gli esemplari hanno selezionato la ciotola più piena.
I ricercatori hanno sottolineato come sia “più facile misurare il grado di differenza d’intelligenza e la relazione tra longevità e intelligenza nei cani”. Secondo lo studio ci sarebbe un’incidenza dello stile di vita del cane sull’intelligenza, l’invecchiamento e la mortalità. Come negli umani, anche i cani sviluppano una demenza senile. Per questo i ricercatori intendono trovare dei legami: “Per i cani della stessa razza ci sono differenze nei risultati. Un cane che è rapido e preciso in una situazione lo sarà anche in un altro esercizio”.
Il responsabile della ricerca Dr Mark Adams, della University of Edinburgh, ha spiegato che “si tratta solo di un primo passo, anche se stiamo creado un test QI che potrà essere valido. Un test che potrà migliorare la nostra conoscenza sul legame tra intelligenza, salute, stile di vita e che sia al contempo la base per una epidemiologia cognitiva del cane”.
Adams ha poi aggiunto che i cani sono perfetti per questi studi in quanto aspirano e gradiscono la partecipazione”.
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