Il mastino napoletano è una razza canina che deriva dai molossoidi rustici, diffusi nelle campagne delle regioni meridionali italiane. La razza è discendente diretta dei grossi molossi assiro-babilonesi, diffuso poi dai Romani in tutta Europa. Al tempo della Seconda guerra mondiale la razza arrivò vicinissima all’estinzione: fu recuperata e salvata nel 1946 dallo scrittore e cinologo Piero Scanziani, che la ricostruì partendo dai pochissimi soggetti rimasti.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE: È un cane di grossa taglia, molossoide, con caratteristica pelle spessa e rugosa, ricoperta di pelo raso. La testa è enorme e corta, con cranio rotondo ma appiattito tra le orecchie, muso diritto, tartufo voluminoso, labbra abbondanti e pendenti. Gli occhi sono ben distanziati tra loro, con rima palpebrale che tende al tondo e, a causa della pelle sopracciliare abbondante non bene aperta, appare ovale. Le orecchie sono piccole in rapporto alla mole del cane, di forma triangolare, inserite molto al di sopra dell’arcata zigomatica. Il corpo nel complesso è più lungo che alto, con collo massiccio e fornito di giogaia, groppa larga. La coda viene amputata a circa due terzi della lunghezza.
Pelo: denso, uguale di lunghezza, uniformemente liscio, fine, raso, della lunghezza massima di 1,5 cm. Colore: preferiti il piombo, il nero, il grigio, talora con piccole macchie bianche al petto e sulla punta delle dita, il mogano, il fulvo, il fulvo-cervo. Tutti i mantelli possono essere tigrati. Taglia: maschi 65-73 cm; femmine 60-68 cm. Peso ideale 60-70 kg per i maschi, 50-60 kg per le femmine.
SALUTE E CONSIGLI: Soffre il freddo. L’alimentazione va tenuta sotto controllo specialmente nel periodo dell’accrescimento, quando un errore alimentare può rovinare completamente lo sviluppo del cucciolo. Gli occhi possono essere soggetti a entropion o ectropion. L’ideale sarebbe tenerlo in giardino soltanto nelle ore calde, e in casa di notte: in questo modo si allunga anche la sua vita. Se deve svolgere le mansioni di guar diano bisogna prevedere un adeguato ricovero in modo che il cane, in inver no, non sia costretto a patire il freddo. Nonostante la mole, non ha bisogno di spazi sconfinati perché il movimento che svolge è piuttosto ridotto. Sbava parecchio.
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