I proprietari dei cani tendono ad antropomorfizzare i loro compagni pelosi, proiettando in loro sentimenti e reazioni umane. Tra i luoghi comuni vi senz’altro quello diffusissimo per cui i cani fanno i dispetti.
In realtà, gli esperti ricordano come i cani abbiano in realtà una memoria breve e per loro è difficile riflettere sul passato. Vivendo il presente, non hanno la capacità di ragionare ma sanno cosa comporterà un’azione. Ad esempio, se rubano una scarpa è per attirare l’attenzione, non di certo per fare arrabbiare il padrone.
In ogni caso, è accertato da molte ricerche che i cani percepiscono gli stati d’animo del padrone e si rispecchiano in essi. Come la paura che gli trasmette il padrone, loro la sentiranno ad esempio quando devono recarsi dal veterinario.
La memoria del cane tende ad associare un’esperienza quando si troverà di fronte ad una situazione simile: si ricorderà dell’acqua quando tornerà in acqua e avrà associato quell’esperienza a qualcosa di positivo.
Essendo delle creature che vivono il presente e gli stati emotivi, i cani non agiscono per vendetta quanto reagiscono ad una determinata situazione. Per cui non fanno i dispetti o non pianificano una vendetta quanto invece riconoscono lo stato di una persona se è triste o minacciosa e agiranno di conseguenza.
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