Si tratta forse di una delle forme di abbandono alla quale non troveremo mai una spiegazione. Eppure, ancora oggi, c’è chi si libera di un animale, scaraventandolo sulla strada, indifferente ai pericoli ai quali viene esposto, condannandolo ad una morte certa. Ma non solo, il pericolo è anche quello del creare incidenti, spesso mortali, coinvolgendo persone che rischiano la propria vita pur di evitare d’investire una creatura innocente. Si tratta di azioni irresponsabili ed eticamente riprovevoli che appartengono ad una cultura che non è di certo evoluta. Purtroppo, oggigiorno, si devono fare i conti ancora con queste pratiche “anacronistiche” e crudeli.
Lo confermano i dati comunicati dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa) relativi ai cani abbandonati e trovati vaganti sulle strade e autostrade nel 2016, tratti da quelli raccolti dalle associazioni locali che gestiscono i canili, i rifugi monitorati dalla stessa Aidaa o dagli appelli pubblicati sui social.
Secondo quanto emerge, lo scorso anno, sono stati 19.421 i cani abbandonati e vaganti sulle strade ed autostrade. Rispetto al 2015, si registrerebbe un calo di delle segnalazioni: 1.711 in meno rispetto alle 21.131 del 2015.
Aidaa sottolinea che si tratta di un dato è positivo associato al calo degli abbandoni registrato nel periodo estivo del 2016.
Purtroppo, gli abbandoni, oltre al dramma vissuto dagli animali, va ad implementare il triste fenomeno del randagismo per cui si calcola circa mezzo milione di cani randagi, di cui solo il 20% è sterilizzato.
Il maggior numero delle segnalazioni riguarda soprattutto le Regioni del Sud e del Centro: Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia e Lazio. Mentre Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige sono quasi assenti.
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