I cani riconoscono il proprio nome? E’ una domanda che ti sarai fatto migliaia di volte. Ecco cosa dicono gli esperti del settore.
I cani riconoscono il proprio nome? Tutti sappiamo che Fido si gira e accorre appena chiamate il suo nome (ancora meglio se abbiamo in mano un biscotto o un altro appetitoso spuntino). Ma è in grado di comprendere che ci riferiamo a lui o lo associa semplicemente ad un richiamo generico? Vediamo cosa dicono gli esperti!
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Spesso dimentichiamo come sia difficile comunicare con un essere di una specie diversa, e allo stesso tempo meraviglioso. Ci amiamo una vita intera sostanzialmente senza riuscire parlare la lingua dell’altro. Eppure riusciamo ad intenderci, nonostante tutto.
Ovviamente, come Fido ci comunica qualcosa attraverso l’abbaio e gli altri versi, oltre al linguaggio del corpo del cane, (si pensi ai movimenti della coda), così noi ci rivolgiamo a lui nella nostra lingua, accompagnando il tutto con gesti che col tempo impara a conoscere.
E la parola che più utilizziamo è sicuramente il suo nome. Quante volte al giorno lo chiamiamo? Praticamente sempre, ogni qualvolta dobbiamo rivolgerci a lui: per la pappa, per la passeggiata, per fargli una coccola. Ma lui è in grado di comprendere qual è il suo nome?
Ebbene, la risposta è sì. I cani comprendono il loro nome, e non solo! Secondo gli esperti un cane, se adeguatamente stimolato con il continuo apprendimento, è in grado di comprendere più di 150 parole, tra cui, appunto, il proprio nome. Ovviamente deve trattarsi di termini non astratti, ma riferibili ad oggetti ben specifici.
Questo significa che Fido ha la facoltà di linguaggio di un bambino di 3 anni. Secondo uno studio dell’Università del Sussex i cani utilizzano una parte del cervello (l’emisfero destro) per percepire la parola; un’altra è l’emisfero sinistro con cui invece il cane elabora.
Avete mai notato che il vostro cane piega la testa buffamente da un lato quando ascolta un suono che non hai mai sentito prima? Non è un caso, il cane lo fa per percepire meglio con… il suo emisfero destro del cervello.
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E’ molto importante la scelta del nome di Fido. Optate per un nome corto, al massimo due sillabe, come i classici Fido o Bobby. Il cane capirà in fretta che è il termine che usate per riferirvi a lui, e soprattutto non avrà problemi a ricordarlo. E’ molto importante tuttavia la pratica.
Soprattutto agli inizi parlate al cane più che potete , ripetendo frequentemente il suo nome. Ricordate che il cane parla una lingua straniera rispetto alla nostra, e ha bisogno di un esercizio continuo.
Anche in questo caso, l’unico metodo davvero efficace è l’esercizio continuo. In che modo? Ripetete al cane i vocaboli che volete insegnargli, come cuccia, osso, ciotola: insomma, tutti oggetti tangibili. Scandite il termine tenendo in mano l’oggetto corrispondente. Accompagnate l’addestramento del cane con un biscotto: sarà una ricompensa più che gradita!
Privilegiate i comandi secchi. Più semplice è la costruzione della frase, più facilmente Fido memorizzerà il termine: “vieni”, “mangia”, “andiamo”, sono i comandi ideali perché essenzialmente basici.
Antonio Scaramozza
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