Cani randagi come approcciarli e addestrarli
Il cane abbandonato o nato per strada, ovvero il randagio doc, tendenzialmente hanno imparato a non fidarsi delle persone. La delusione, il dolore e la sofferenza di un cane abbandonato nonché le condizioni di sopravvivenza dei randagi portano questo tipo di cane ad essere inselvatichito, ad avere diffidenza e a non essere molto socievole.
Quando si decide di accogliere un cane randagio e di adottarlo bisogna essere consapevoli delle difficoltĂ che si possono incontrare.
I cani fin da cuccioli imparano a socializzare sia con i loro simili attraverso l’educazione della madre e il gioco con i fratellini sia in base all’ambiente in cui sono nati a contatto con l’uomo.
Il cane che è nato in un branco, in periferia, non ha pertanto molta difficoltà a relazionarsi con i suoi simili. Tuttavia, potrà avere timore delle persone.
In alcuni casi, il randagio può aver stabilito un contatto con l’uomo. Magari con i volontari che gli portano del cibo, arrivando anche a dare qualche carezza all’animale.
I cani di strada che vivono in un contesto urbano sono più socievoli con le persone, a differenza dei cani nelle campagne che hanno imparato a sopravvivere anche se l’uomo.
In questo caso si parla di cani inselvatichiti e sono diffidenti, avendo imparato fin da cuccioli dalla madre a stare lontani dalle persone.
La prima cosa da fare è conquistare la fiducia del cane randagio. Avvicinandolo progressivamente e con cautela. L’esemplare potrebbe essere spaventato e timoroso, arrivando anche ad essere aggressivo per difendersi.
Il segreto è non avere fretta. Potrebbe essere necessario un approccio anche di diversi giorni per conquistare la fiducia del cane. L’animale non deve pensare che il cibo sia una trappola per lui.
Infatti, è anche suggerito di riempire delle ciotole con acqua e cibo, in modo che sia il cane a decidere quando mangiare e fidarsi della persona.
A partire da quel momento, creare un contatto con qualche carezza. In tal modo, si cerca di tranquillizzare il cane. Solo quando il cane avrĂ fiducia, il passo successivo sarĂ quello di mettere il collare e il guinzaglio al cane.
In alcuni casi, quelli piĂą difficoltosi potrebbero essere necessarie altre persone esperte. A volte, si fa ricorso ad una gabbia trappola, per poter recuperare un cane randagio.
Bisogna sempre pensare alla sicurezza dell’animale che si potrebbe spaventare, sentendosi una corda legata al collo. Il cane potrebbe reagire, dimenarsi e mordere. Procedere sempre con cautela, seguendo l’intuito, in uno scambio reciproco con l’animale.
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Il cane dovrĂ essere portato dal veterinario per un primo controllo. Verificando se non vi siano patologie, le sue condizioni di salute ed effettuando i vaccini necessari.
La convivenza in casa potrebbe essere inizialmente difficile. Il cane dovrà imparare a conoscere nuovi ambienti, nuovi rumori e le persone stesse, nonché a fare i suoi bisogni fuori.
Il cane deve essere libero di scoprire la nuova casa, evitando di chiuderlo da qualche parte. Lasciare che sia il cane a muoversi. Mai forzare l’animale che potrebbe provare ansia.
Se il cane tende a nascondersi, rispettare il suo comportamento, lasciando sempre a disposizione del cibo e dell’acqua. In questo modo, il cane inizierà a prendere fiducia e lentamente, stabilirà un contatto maggiore.
C.D.
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