Un cucciolo di cane dovrà abituarsi alla vostra assenza e prima ci riuscirà, meglio sarà. Ecco qual è il modo giusto per educare il cucciolo senza traumi.
E’ tutta una questione di abitudine: può capitare di non poter stare sempre in compagnia del nostro cane o portarlo con noi, quindi è necessario abituarlo alla nostra assenza per evitare che possa vivere dei veri e propri traumi. Ci sono alcuni rimedi utili ed indolori per educare un cucciolo a qualche ora di solitudine. Ecco di seguito quelli più efficaci.
E’ sempre buono ribadire che un cane è un essere vivente che merita tutte le nostre cure e le nostre attenzioni, ma purtroppo spesso non possiamo stare con lui tutto il tempo che vorremmo. E’ ovvio che prima di valutare l’ipotesi dell’adozione di un cane cucciolo dovremmo rispondere sinceramente ad una domanda: quanto tempo posso dedicargli? Il lavoro, gli impegni e tutte le situazioni in cui non è possibile portare con noi il nostro cucciolo possono essere più o meno frequenti. Quindi è necessario correre ai ripari già in tenera età così sarà meno dura sia per noi che per il nostro animale. I cani amano la nostra compagnia ma devono anche imparare a capire che il padrone non può sempre giocare con loro e portarli a spasso. Quindi educarlo a stare da solo lo aiuterà a vivere la separazione come un ‘evento naturale’ della routine giornaliera.
Sarà dura non coccolarlo e averlo sempre in braccio, ma è per il suo bene. Non facciamogli sentire troppo la nostra presenza, perché il distacco improvviso e necessario potrebbe essere traumatico e troppo difficile da superare. D’altra parte cosa prova un bambino quando la mamma lo lascia nella sua culletta? E’ importante renderlo indipendente già nelle piccole azioni quotidiane come ad esempio fermarlo quando il cane ci segue ovunque (Leggi qui: Il cane vi segue in bagno? Ecco perché lo fa). Se si comporta in modo stando da solo premiamo il suo comportamento: sgridarlo per qualcosa che ha fatto ore prima non ha senso poiché i cani non hanno il senso della ‘causa-effetto’, il loro concetto di tempo è del tutto relativo. Naturalmente farlo dormire accanto a noi nel letto rientra nei comportamenti assolutamente da evitare per il padrone. oltre a non essere igienico, dormire col cucciolo nel letto potrebbe mettere in confusione i vostri ruoli: chi dorme nel letto è il ‘capo’, quindi se vi dormite entrambi, chi lo è?
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C’è del tempo da dedicare al gioco, alla passeggiata ma anche del tempo in cui dobbiamo necessariamente lasciare il cucciolo a casa. Ma come fare per evitare che possa vivere ogni volta un trauma? Il rischio infatti è che il cane possa vivere l’evento con troppa ansia e vivere i momenti in nostra compagnia con l’ansia da separazione, il che lo porterebbe ad avere comportamenti distruttivi e pianti disperati. Il vero trucco è fare tutto gradualmente senza pretendere che impari subito a stare solo. E’ importante dargli il tempo giusto per assimilare le nostre indicazioni. Quindi ecco le 5 mosse più efficaci per insegnargli a passare del tempo da solo.
La tenera età è di certo un punto a favore per coloro che vogliono abituare un cane a stare solo: il cane non ha ancora una sua routine che condivide con noi, quindi può sicuramente adattarsi alla nuova situazione. La prima mossa utile è di certo ‘giocare sul tempo’, nel vero senso della parola: il cucciolo deve abituarsi gradualmente alle nostre ore di assenza. Può essere utile assentarci la prima volta per pochi minuti e poi aumentare man mano il nostro tempo di assenza, magari approfittando di una sua distrazione perché impegnato a giocare o a mangiare. Conviene inoltre non sperimentare l’assenza nelle prime tre settimane di adozione: il cucciolo avrà di certo ancora troppo bisogno di noi e della nostra presenza, perché in quel momento noi rappresentiamo per lui tutto il suo mondo (specialmente se è stato allontanato dalla mamma e dai fratelli). Chiediamo consiglio al nostro veterinario di fiducia che di certo saprà consigliarci sul da farsi, senza il rischio di commettere errori. Non vederci per qualche minuto dovrà rientrare nella ‘normalità’ ed è essere un evento transitorio. Anche il nostro ritorno è fondamentale: non facciamogli troppe feste, proprio a sottolineare che la nostra assenza deve essere considerata (in primis da noi stessi) un fatto assolutamente ‘non eccezionale’. Se quando non ci siamo stati si è comportato bene, premiamolo e in caso di pianti e guaiti, ignoriamolo: in fondo vuole solo farci sentire in colpa.
Non basterà chiudere la porta e andarsene: è importante come lasciamo la casa, con quali abiti e atteggiamenti riusciamo a far capire al nostro cucciolo che stiamo uscendo. Il nostro atteggiamento deve essere perfettamente calmo e tranquillo, così da non agitare il cane. Proviamo ad uscire lasciando la borsa in casa, qualche volta prendendola, oppure non indossando la giacca: tutte queste varianti faranno capire al cane che stiamo andando via ma senza agitarlo. Pian piano capirà che siamo usciti e non ne farà una tragedia: ci vorrà pazienza e costanza, ma possiamo farcela!
Se lasciamo il nostro cucciolo intento a giocare o a mangiare, è probabile che noterà meno la nostra assenza. Magari non andiamo troppo lontano ma restiamo nei pressi della porta chiusa dietro di noi, per origliare cosa succede all’interno: è probabile che il cane inizi a guaire e a piangere, ma dobbiamo fare il ‘cuore duro’ per farlo abituare. Magari pian piano inizierà ad appassionarsi al suo giocattolo nuovo o al suo passatempo, e capirà che magari potrà giocarci fino a quando non saremo tornati. Lasciarlo solo va bene ma ricordiamoci di non esagerare: se dobbiamo mancare più di due ore è bene che qualche conoscente o parente, insomma chi già conosce il nostro cucciolo, vada a dargli un’occhiata e a vedere di cosa ha bisogno.
Potrebbe sembrare crudele ma in realtà più il cane sarà stanco quando dovete uscire, prima si addormenterà. Potrebbe infatti ben presto iniziare ad apprezzare il fatto di essere rimasto solo a casa per fare un sonnellino. Naturalmente, in base all’età e alla razza del cucciolo e dunque alla sua resistenza fisica, portiamolo a passeggio e facciamolo giocare. Magari andare al parco e stare con altri cani lo aiuterà a tenersi occupato, a fare lunghe corse e a contendersi una palla da riportare ai rispettivi padroni. Insomma se consumerà le energie facendo esercizio fisico è probabile che torni a casa troppo stanco per piangere e lamentarsi della nostra assenza.
Non lasciamolo in un ambiente angusto, piccolo e magari al buio! Il cane non deve sentirsi prigioniero in casa, ma se proprio non abbiamo a disposizione una stanza molto grande dove lasciarlo è fondamentale che almeno all’interno vi siano tutte le cose necessarie per il suo fabbisogno. Non dimentichiamo mai la ciotola dell’acqua e della pappa sempre pieni, il suo giocattolo preferito e qualcosa che ci ricordi noi (una vecchia camicia o una coperta). Lasciamo le persiane delle finestre aperte, in modo che la luce esterna riesca a passare dalle finestre e magari accendiamo la radio prima di uscire: un po’ di musica e di voci umane possono fargli compagnia e farlo sentire meno solo. Anche la Tv è un ottimo rimedio per distrarlo e limitare la sua solitudine: magari qualche programma che gli piace (addirittura ve ne è uno interamente dedicato ai cani, Dog Tv appunto) riuscirà a distrarlo fino al ritorno del padrone.
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F.C.
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