Un nuovo amico a quattro zampe sta per varcare la soglia di casa nostra? Ecco cosa fare per educare un cane appena adottato.
Stiamo per accogliere in casa un pelosetto ma non abbiamo idea di come accoglierlo? Oltre alla gioia e alle feste ci vorrà anche qualche regola, in modo da educare il cane appena adottato con le mosse giuste. Queste regole saranno importanti non solo per il suo arrivo in casa, ma anche per tutta la durata della nostra convivenza. Soprattutto se cucciolo, il cane avrà bisogno di essere guidato e di capire cosa è giusto o sbagliato: e questo compito spetta a noi.
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Avete presente quando si prepara la culla e la stanza del neonato che sta per arrivare? Per il cane è più o meno la stessa cosa: infatti anche lui avrà bisogno di determinati accessori, che dovrà trovare già in casa, e noi avremo bisogno di documentarci sulla razza e sulla sua storia. Ecco quindi un breve vademecum sulle cose da fare prima che il cane varchi la porta di casa nostra.
Il cane è appena arrivato a casa? Di sicuro tutti i membri della famiglia lo accoglieranno con grandi feste. Facciamogli indossare la piccola medaglia e il collarino che avevamo già comprato per lui e godiamoci il resto della giornata insieme. Infatti non siamo solo noi ad avere bisogno di conoscerlo, ma anche Fido dovrà ‘abituarsi’ alla nostra presenza, capire chi sono i membri della famiglia e chi gli estranei. Si consiglia di non accogliere in casa altre persone che non fanno parte del ristretto nucleo familiare: in questo modo il cane non si sentirà ‘aggredito’ dalle attenzioni di tutti.
Sarebbe opportuno portarlo al parco più vicino, magari in orari strategici e quando non è troppo affollato: in questo modo conoscerà il posto dove andrà a fare le sue passeggiate e anche i suoi bisogni. E’ più che normale che, almeno nei primi tempi, il cane non si renda conto di dove sia opportuno ‘evacuare’: potreste ritrovarvi ‘spiacevoli’ ricordini in casa. Col tempo e con pazienza gli farete capire quali sono i momenti, e soprattutto, i posti dove poter espletare le sue funzioni vitali.
Fin dall’inizio il cane dovrà abituarsi a stare solo, anche se per poco tempo: non bisogna cedere al suo pianto e ai suoi occhioni dolci. Per il suo bene è opportuno che si abitui alla nostra assenza, anche perché se fosse sempre in nostra compagnia e all’improvviso lo lasciassimo da solo in casa, la sensazione dell’abbandono sarebbe ancora più forte (Leggi qui: I metodi per far abituare il cane solo in casa senza che si senta a disagio).
C’è differenza tra un cane cucciolo, nato da poco e quello adulto, che ha già vissuto la sua giovinezza e che, molto probabilmente, avrà già acquisito un’educazione. Nel caso del cucciolo quindi è normale che lo si paragoni ad una sorta di ‘tabula rasa’ su cui scrivere: in effetti è più semplice impartire delle regole ad un cane piccolo, che assorbe ogni insegnamento come una spugna, piuttosto che cambiare le abitudini (magari, ahimè, sbagliate) consolidate di un Fido ormai grande.
Fin da principio il cucciolo dovrà imparare a socializzare non solo con i membri della sua famiglia, ma anche con i suoi simili. Parallelamente al calendario delle vaccinazioni (Leggi qui: Vaccini cane: consigliati, facoltativi, tempi e costi) e alle pratiche burocratiche (Leggi qui: Microchip al cane: cosa è, a cosa serve, costi e curiosità), diamogli la possibilità di interagire con gli altri cani al parco e anche con umani estranei (sempre sotto la nostra sorveglianza, si intende). Educare un cane cucciolo appena adottato richiederà calma e pazienza, quindi è bene mettere in conto anche questo prima di accoglierne uno in casa.
Se il cane adulto che entra in casa è già stato ben educato, non sarà assolutamente difficile fargli capire quali sono i suoi luoghi e quali le regole che vigono nella sua nuova famiglia. E’ ovvio che il cane sia già abituato a trattenere i suoi bisogni fino alla passeggiata e saprà rapportarsi ai suoi simili e agli altri umani. Infatti nel caso del cane adulto appena adottato si tratterà di ‘sostituire’ nella sua mente e nelle sue abitudini le persone, i luoghi e gli spazi. Riconoscerà in un membro della famiglia il suo padrone e saprà quali sono i comportamenti errati, che comporteranno inevitabilmente una punizione (Leggi qui: Disturbi comportamentali: rieducare un cane aggressivo) e quelli corretti, che meriteranno un premio o rinforzo positivo.
E se volessimo adottare un cane randagio? L’argomento è stato già trattato nel seguente articolo: Adottare un cane senza microchip: l’iter da seguire e gli errori da evitare. Nei casi più ‘disperati’ c’è sempre la possibilità di rivolgersi ad un educatore cinofilo, che di certo saprà darci i consigli più specifici per la nostra situazione.
Francesca Ciardiello
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