E’ giusto e gli fa bene? Tutto sul parlare al cane come a un bambino

Foto dell'autore

By Francesca Ciardiello

Cani

Lo consideriamo come un figlio piccolo ma è giusto parlare al cane come a un bambino? Tutti gli aspetti della questione.

Padroni che parlano coi loro cani
Parlare al cane come a un bambino: è giusto per lui? (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Quando un animale domestico entra a far parte della famiglia che lo ha adottato diventa di sicuro un membro di essa a tutti gli effetti ma è giusto parlare al cane come a un bambino? Sulla questione si è discusso e si continua a discutere molto sul fatto che molti padroni trattino i propri animali come dei figli, ma forse non tutti sanno che comunicare con loro come se si usa fare coi piccoli umani ha alcuni importanti vantaggi: cosa c’è da sapere.

Umanizzare i cani: è giusto o sbagliato?

Premesso che in casa propria ognuno è libero di gestire i propri animali domestici come vuole, sempre rispettando le loro esigenze e bisogni, non tutti sono d’accordo sull’umanizzazione di questi per una serie di motivi. Infatti alcuni sostengono che trattarlo alla pari di un bambino, specie nel caso di un cucciolo, possa farlo crescere insicuro e viziato (come se fosse un figlio unico).

Padrone parla al suo cane
Padrone che parla al suo cane: fa bene parlare al cane come a un bambino? (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

In realtà molti non considerano che i cani, per quanto capaci di donare amore incondizionato, non sono esseri umani e non si esprimono come noi, non possedendo tra l’altro le nostre stesse esigenze bensì diverse. E sempre nell’ambito di coloro che sono contro l’umanizzazione degli animali, essi credono fermamente che ‘accontentare’ un cane come si fa coi bambini lo renderebbe prepotente e lo inciterebbe a fare richieste che sa già che saranno soddisfatte.

Parlare al cane come a un bambino: gli fa bene?

Uno studio ha approfondito una questione affine a quella appena descritta, ovvero se parlare a Fido come se fosse un piccolo umano avesse qualche conseguenza sul suo sistema cerebrale. A quanto pare, sì: uno studio coadiuvato dalla prof.ssa Anna Gabor e poi pubblicato su ‘Communications Biology’ ha dimostrato che usare un tono e un linguaggio infantile aiuta entrambi, sia padrone sia animale.

Il rapporto e l’intesa tra umano e cane andrà sicuramente a migliorare perché si creerà una profonda intesa, un codice comunicativo tutto loro; inoltre attirerà e attiverà l’attenzione dell’animale, che sarà più invogliato a partecipare e soddisfare una eventuale richiesta da parte del padrone.

Iscriviti al nostro nuovissimo canale WHATSAPP e ricevi ogni giorno storie e video inediti solo per te

Parlare al cane come a un bambino: l’esperimento

Nell’esperimento sopra citato un campione di 19 esemplari adulti di razze diverse è stato sottoposto a una sessione di addestramento speciale, con l’uso del rinforzo positivo, finalizzato a una risonanza magnetica: il risultato ha dimostrato che quando ci si rivolgeva a loro con un linguaggio infantile (detto anche ‘prosodia esagerata’, tipica del modo di rivolgersi a bambini e neonati), si attivavano due aree cerebrali, il che dimostrava quanto ne erano attratti.

Padrone con le cuffie parla al suo cane
Padrone che parla al cane come a un bambino (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Uno studio francese meno recente dell’Università di Saint Etienne ha dimostrato invece che il baby-talking avesse maggiore ‘presa’ sui cani cuccioli rispetto a quelli adulti: l’esperimento è stato condotto sugli esemplari di un canile a New York. La ricerca dunque sosteneva infine che il linguaggio usato coi neonati e i bambini conquistasse l’attenzione dei più piccoli, maggiormente bisognosi e desiderosi di imparare nuove parole per arricchire il proprio vocabolario (già ‘completo’ negli adulti).

Gestione cookie