Anche il cane ha i suoi documenti: alcuni di essi sono obbligatori a norma di legge, altri invece sono facoltativi. Scopriamo di quali si tratta.
“Alt! Patente e libretto”: questa la classica frase che ogni automobilista si è visto rivolgere almeno una volta nella vita. D’altronde le situazioni in cui è necessario esibire il proprio documento possono essere molteplici, e possono riguardare anche il nostro amato Fido. Avete capito bene, anche il cane ha i suoi documenti: scopriamo insieme di quali si tratta.
Sul proprietario del cane gravano diversi obblighi. Ovviamente, il più importante consiste nel custodire l’animale a norma di legge.
Gli adempimenti del proprietario si sostanziano nella cura del benessere psicofisico del cane, che vanno dall’alimentazione alle cure necessarie a preservarne lo stato di salute, dalla soddisfazione di bisogni fondamentali dell’animale (si pensi alla passeggiata quotidiana) all’offrire un ambiente di vita idoneo alle sue caratteristiche etologiche.
Tuttavia vi sono alcuni adempimenti burocratici, che la legge prevede al fine di identificare l’animale e di favorirne una maggiore tutela. Anche il cane, dunque, ha i suoi documenti. Alcuni di essi sono obbligatori, altri lo diventano solo in determinate situazioni; altri ancora sono facoltativi.
Ecco di quali si tratta.
La legge italiana prevede l’obbligo di identificazione del cane, a mezzo di iscrizione nel registro dell’anagrafe canina della propria regione di residenza.
Il proprietario deve adempiere all’obbligo entro sessanta giorni dall’adozione (o dalla nascita) del cane, anche se alcune regioni prevedono un termine più breve (come ad esempio la Lombardia).
L’identificazione avviene attraverso l’inoculazione di un microchip, che ha sostituito il tatuaggio. L’obbligo è in vigore dal 2005. Al trasgressore si applica una pena pecuniaria, la cui entità varia a seconda della legge disciplinante la materia emanata dalla propria regione di residenza.
Il microchip, composto da un codice di 15 cifre, consente di risalire all’identità del proprietario dell’animale. Si tratta dunque di uno strumento fondamentale per la tutela del cane, sia per favorire il ritrovamento dell’animale scomparso, sia per combattere il reato di abbandono di animali.
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Il passaporto non rientra tra i documenti obbligatori del cane; o meglio, lo è soltanto nell’ipotesi in cui si decida di viaggiare all’estero con Fido.
Il passaporto del cane sostituisce il libretto sanitario, di cui costituisce l’equivalente a livello internazionale.
Si tratta di un documento non obbligatorio, normalmente rilasciato dal proprio veterinario di fiducia nel corso della prima visita all’animale.
In esso, dunque, è possibile rinvenire tutte le informazioni riguardanti la storia sanitaria del nostro Fido.
Come detto, nell’ipotesi di viaggio o trasferimento all’estero, questo documento viene sostituito dal passaporto. Anche nell’ipotesi di viaggio di breve durata, al rientro in Italia il proprietario può continuare ad utilizzare il passaporto.
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Anche il pedigree rientra tra i documenti del cane non obbligatori.
D’altronde, come noto, è previsto solo per i cani di razza. Il documento contiene una serie dettagliata di informazioni, che consentono di ricostruisce l’albero genealogico dell’animale, fino alla quarta generazione.
Antonio Scaramozza
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