Non sono tutti docili e giocherelloni? Esiste il cane più pericoloso del mondo e da cosa deriva questo comportamento? La spiegazione.
C’è chi ne ha paura senza motivo e chi invece ha vissuto un trauma di un’aggressione da parte di uno di loro e ne è rimasto segnato a vita. Tra quelli più aggressivi vi è il cane più pericoloso del mondo oppure è una valutazione errata di un comportamento canino che non è mai stato seguito adeguatamente? E’ necessario fare chiarezza sull’argomento poiché molti potrebbero farsene un’idea sbagliata: ecco cosa sapere.
Razze di cani aggressivi? La lista secondo la Legge
Prima di chiarire se esistono effettivamente in natura dei cani aggressivi e che in molti considerano ‘cattivi’, esiste fin dal 2007 una vera e propria lista di cani ‘pericolosi’, stilata dal Ministero della Salute, che comprende spesso razze canine protagoniste di aggressioni e violenze a danni di terzi, umani e non. Di sicuro, leggendole tutte e 18, ci si potrebbe ricordare di tristi episodi di cronaca che hanno visto esemplari di queste razze aggredire talvolta anche il loro stesso padrone: di quali si tratta?
- American Bulldog,
- Bull Terrier,
- Cane da pastore dell’Anatolia,
- Cane da pastore dell’Asia centrale,
- Cane da pastore del Caucaso,
- Cane da pastore di Charplanina,
- Cane da serra da Estreilla,
- Dogo Argentino,
- Dogo canario,
- Fila Brazileiro,
- Perro da canapo Majoero,
- Perro da presa Mallorquin,
- Pitbull Mastiff,
- Pitbull Terrier,
- Rafeiro do alentejo,
- Rottweiler,
- Tornjak,
- Tosa Inu.
Nella lista sono inseriti tutti quei cani per i quali vige l’obbligo di patentino da parte dei padroni, che sono naturalmente responsabili delle azioni degli animali loro affidati. Ma gli educatori cinofili, i veterinari e i semplici appassionati di animali hanno totalmente respinto il criterio per il quale una razza sia necessariamente da considerarsi aggressiva, tanto da riuscire ad abolirla definitivamente solo due anni dopo.
Il cane più pericoloso del mondo: esiste e appartiene a una razza specifica?
Se la lista citata è stata abolita poiché si è dimostrato che non vi è alcuna connessione tra struttura fisica e carattere, va da sé che non esiste una razza che può essere considerata la più pericolosa di tutte. La risposta dunque è ‘No, non esiste il cane più pericoloso al mondo’ ma esistono cani che non sono sufficientemente o adeguatamente educati. E’ altrettanto vero che che l’aggressività può appartenere a razze considerate ‘innocue’, poiché di piccola taglia.
E’ ovvio che i ‘danni’ causati da un Pitbull saranno differenti da quelli che può arrivare a fare un Chihuahua quando lede una terza persona. La pericolosità dell’animale non è dunque ‘legata’ alla sua razza, poiché a renderlo tale saranno le circostanze, i fattori esterni e l’ambiente in cui vive. Spesso è il padrone stesso ad incitare un tipo di educazione aggressiva nel suo animale fin da cucciolo, a scopo di lucro (ad esempio per dei combattimenti canini illegali).
Se da una parte dunque un esemplare, indipendentemente dalla razza, può avere un carattere più o meno irascibile, è assolutamente fondamentale valutare l’ambiente in cui vive e il rapporto che sviluppa col suo umano preferito.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Devono indossare la museruola e il guinzaglio tutti i cani o solo quelli considerati ‘pericolosi’? La risposta ti stupirà
Il cane più pericoloso del mondo: i fattori che lo rendono ‘aggressivo’
Se un cane ha subito un trauma, soprattutto in età infantile, è possibile che reagisca allo stato di stress e di paura occasionale o in cui è costretto a vivere aggredendo estranei e non. I fattori che influiscono sulla personalità dell’animale sono sostanzialmente tre, ovvero:
- il suo carattere,
- l’educazione ricevuta dal suo padrone,
- l’habitat in cui vive.
Pare ovvio che tutto ciò che è ‘esterno’ al cane può contribuire alla sua educazione (o diseducazione) e può indirizzarlo verso un comportamento aggressivo nei confronti di altri animali o persone. Bisogna principalmente riconoscere il linguaggio del cane, poiché questo ci consentirà di capirlo. Il padrone, oltre ad occuparsi della sua educazione e dunque del suo benessere, deve impegnarsi a farlo vivere in un ambiente sereno, che stimoli il lavoro intellettivo dell’animale oltre che quello fisico.
E perché spesso nel mirino di coloro che criticano l’abolizione della lista vi è il Pitbull? Perché se da una parte questa razza è spesso protagonista di aggressioni violente e spesso mortali, dall’altra spesso non viene chiarita l’incuria da parte del padrone che ne detiene la responsabilità e che ha magari adottato-acquistato l’esemplare per renderlo aggressivo e pericoloso.